"Il fatto non sussiste". Questa la decisione del giudice monocratico di Roma che oggi, venerdì 7 giugno 2024, ha assolto Pietro Genovese dall'accusa di evasione dagli arresti domiciliari.
Il giovane, condannato per aver travolto e ucciso con la sua auto Gaia von Freymann e Camilla Romagnoli lungo corso Francia a Roma nel 2019, non aveva risposto al citofono ai carabinieri durante un controllo. "Stavo dormendo" ha sempre sostenuto.
Genovese, oggi 25enne, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi per l'incidente in cui persero la vita le due amiche sedicenni, avvenuto il 22 dicembre 2019 mentre attraversavano la strada. Oggi l'assoluzione per un fatto accaduto nel 2021.
L'episodio infatti risale al 16 gennaio di tre anni fa. I carabinieri si erano recati sotto il suo appartamento per verificare che fosse in casa essendo agli arresti domiciliari, ma nessuno aveva risposto al citofono. Per questo la procura aveva chiesto il processo per evasione.
la testimonianza di Genovese rilasciata in aula lo scorso 24 maggio. Il giovane aveva raccontato che quel giorno aveva pranzato con il fratello e la sua fidanzata, poi era andato nella sua camera e si era addormentato.
L'avvocato Gianluca Tognozzi, difensore di Genovese, ha sempre sostenuto che il giovane si trovasse in casa, ma stava dormendo e per questo motivo non aveva aperto la porta.
I militari erano in possesso del numero dell'imputato, ma non provarono comunque a contattarlo. Stando a quanto emerso dalle indagini difensive, le telecamere di sorveglianza del palazzo non avevano mostrato Genovese uscire di casa.
ha dichiarato il legale.