È terminata oggi, 10 giugno 2024, con una condanna l'udienza della Corte d'Assise per l'assassinio di Paolo Stasi, che vede al banco degli imputati il 19enne Luigi Borracino: dovrà scontare 20 di carcere per omicidio volontario. Stasi venne ucciso a colpi di arma da fuoco a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, davanti la sua abitazione.
Era minorenne al momento dei fatti Luigi Borracino: 17enne, ma già impegnato nel giro di spaccio di droga locale. Proprio un debito di 5mila euro il movente dell'omicidio. Il ragazzo, infatti, era intenzionato a "mettere a tacere" la madre di Paolo Stasi, l'oggi 55enne Annunziata D'Errico, coinvolta nel racket.
Quella notte del 9 novembre 2022, nell'auto dalla quale sono esplosi i colpi di pistola che hanno tolto la vita al giovane Stasi c'erano proprio Borracino e il 22enne Cristian Candita, accusato di aver guidato il veicolo.
Le indagini che hanno portato oggi, 10 giugno 2024, alla condanna hanno appurato che sono 8 le persone coinvolte della tragedia. Per mesi, gli inquirenti hanno passato al vaglio le prove e le testimonianze per ricostruire quanto accaduto quella sera e i moventi dell'omicidio.
L'omicidio non sarebbe stato altro che il modo per far pagare a Stasi e alla madre Nunzia il debito contratto per aver fatto uso della droga conservata nella loro abitazione di via Occhibianchi. Secondo le ricostruzioni, infatti, pare che mamma e figlio abbiano fatto uso dell'hashish e della marijuana che tenevano per contro di Candita.