Si chiama Andrea Bandini ed ha 25 anni il ragazzo accusato di aver colpito con una roncola Angelo Imporzani, di 62, e la moglie Karin Dupres, di 64, nella loro casa di Celesia, una frazione di San Colombano Certenoli, a Genova: stando a quanto ricostruito finora, si tratterebbe dell'ex fidanzato della figlia della coppia e avrebbe "sostanzialmente confessato" il duplice tentato omicidio.
Originario di Mosca, ma con cittadinanza italiana, Andrea Bandini sarebbe attualmente recluso nel carcere di Marassi. È accusato di duplice tentato omicidio per aver ferito, colpendoli con una roncola, una sorta di mannaia, i genitori dell'ex fidanzata Giulia: Angelo Imporzani, di 62, e Karin Dupres, di 64.
I fatti risalgono a qualche giorno fa: dopo aver lasciato l'abitazione in cui viveva in affitto a Chiavari, rendendosi irreperebile, il 7 giugno il 25enne si sarebbe sistemato in una casa disabitata che dista solo pochi metri dall'abitazione delle vittime e da lì ne avrebbe controllato la routine.
Poi, nella notte tra il 9 e il 10 giugno, le avrebbe colte di sorpresa e prese di mira in casa, uccidendone anche il cane, un barboncino. Lo riporta l'Ansa, secondo cui, negli attimi immediatamente successivi alle aggressioni, il giovane sarebbe scappato a bordo della Fiat Cinquecento della famiglia.
Davanti ai carabinieri che lo hanno arrestato dopo un inseguimento nei boschi della Val D'Aveto - dove si era nascosto in un rifugio - avrebbe "sostanzialmente confessato". A scatenare la sua furia sarebbe stata la decisione dell'ex di non tornare con lui dopo averlo lasciato. Sembra che addirittura la avesse minacciata. Dovrà rispondere, ora, anche del reato di uccisione di animali.
Il suo caso ricorda molto quello di Christian Sodano, il finanziere di 27 anni che lo scorso 13 febbraio ha ucciso, con la sua pistola d'ordinanza, la madre e la sorella dell'ex fidanzata Desyrée Amato a Cisterna di Latina: come Bandini il ragazzo non accettava che la giovane non fosse intenzionata a continuare a stare con lui.
Le aveva scritto dei messaggi allarmanti, ricattandola psicologicamente: le rimproverava il fatto di farlo soffrire, la minacciava. "Dovranno fermarmi con l'Esercito, farò una strage", le diceva. Quel giorno avevano dormito entrambi a casa di lei; poi Sodano l'aveva messa nuovamente di fronte a una scelta: davanti al rifiuto della ragazza aveva impugnato l'arma che portava con sé e sparato a Nicoletta Zomparelli, di 49, e a Renée Amato, di 19.
La prima era morta sul colpo; la seconda dopo essere stara raggiunta da diversi colpi. Desyrée aveva avuto la prontezza di nascondersi in bagno e di fuggire poi, da una finestra, attraverso i campi: aveva raggiunto un benzinaio e chiesto aiuto. Quando le forze dell'ordine erano arrivate sul posto, per le due donne non c'era già più niente da fare.
Sodano era stato arrestato e trasferito in carcere: è accusato di duplice omicidio. Agli inquirenti ha raccontato di aver preso la pistola per uccidersi, ma di aver poi sparato alle due donne. Sull'esatta dinamica dei fatti si sta ancora indagando: non è escluso che, alla fine, la Procura - come è accaduto nel caso di Filippo Turetta - deciderà di contestargli anche l'aggravante della premeditazione.