Ilaria Salis oggi, 15 giugno 2024, è tornata in Italia. A una settimana dalla sua elezione nel Parlamento Europeo con Alleanza Verdi e Sinistra e dopo aver trascorso sedici mesi in carcere in Ungheria e venti giorni ai domiciliari con l'accusa di aver aggredito dei militanti di estrema destra, è arrivata nella casa dei suoi genitori a Monza, dopo aver fatto il viaggio da Budapest in auto assieme al padre, Roberto. Una volta a destinazione, proprio lui ha avuto modo di esclamare: "E' finito un incubo!"
Ieri, 14 giugno 2024, le autorità ungheresi hanno dato il via libera alla sua scarcerazione togliendole anche il braccialetto elettronico. Ora, Ilaria Salis, potrà affrontare il processo che l'attende a Budapest da persona libera. Potrà dedicarsi altrettanto liberamente alla sua attività politica. Ma, c'è da dire, che dovrà affrontare anche delle rogne: come quella che le ha procurato Fratelli d'Italia a Milano sollevando il caso di un debito di circa 90 mila euro che avrebbe con la Aler, la partecipata di Regione Lombardia che gestisce le case popolari. Ilaria Salis è accusata di averne occupata una ai Navigli abusivamente dal 2008.
Martedì prossimo, 18 giugno, Fratelli d'Italia presenterà in consiglio regionale una mozione con la quale vorrà impegnare la giunta Fontana di allertare l'Aler sul caso Salis. E, nel caso, pignorarle lo stipendio da europarlamentare che andrà a prendere da qui ai prossimi cinque anni. Finora, in ogni caso, a carico di Ilaria Salis, non ci sarebbe alcun decreto ingiuntivo. Il suo stipendio da componente del parlamento di Bruxelles e Strasburgo, quindi, per ora, è ancora al sicuro.