Una congiura se non un vero e proprio tentativo di colpo di Stato contro gli italiani e contro uno dei leader politici da loro più apprezzati. Sono questi i toni con cui Forza Italia commenta l'intervista pubblicata oggi, 16 giugno 2024, sul Corriere della Sera al cardinale Camillo Ruini, nella quale rivela di un pranzo al Quirinale, avvenuto nel 1994 e convocato dell'allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro per far cadere il governo guidato da Silvio Berlusconi.
La certificazione, secondo gli esponenti azzurri, di un ostracismo al limite dell'eversione da sempre esistito verso il fondatore del partito.
È una lunga intervista, quella che il cardinal Ruini, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (Cei) ha rilasciato al giornalista del Corriere della Sera Francesco Verderami. Una serie di memorie della sua storia e della Storia politica del Paese, dalla Democrazia Cristiana e la sua caduta con Tangentopoli fino all'avvento di Forza Italia e Silvio Berlusconi.
Una storia nella quale Ruini ricostruisce anche il ruolo, tutt'altro che neutro, del Vaticano nelle vicende della politica italiana. Un ruolo di pressione che spinse, nell'estate del 1994, l'allora capo dello Stato Scalfaro a convocare il cardinale, insieme con il cardinale Angelo Sodano e a monsignor Jean-Louis Tauran, per "far cadere Berlusconi", capo del governo dopo le elezioni del marzo di quell'anno.
Ruini conferma quel pranzo e spiega come lui e gli altri commensali si opposero "a quella che ci appariva come una manovra", per poi esprimere un suo giudizio personale sulla figura del leader di Forza Italia:
Per Forza Italia, le parole di Ruini non sono altro che la conferma dell'avversione provata da certi ambienti della politica italiana verso il loro indimenticato leader, venuto a mancare esattamente un anno fa.
Ecco, dunque, che alcuni esponenti di spicco del partito hanno espresso tutta la loro rabbia per quanto emerso nell'intervista al Corriere. A partire dal vicepresidente della Camera Giorgio Mulè che definisce il tempo "galantuomo" nel certificare come Berlusconi "fosse oggetto di qualsiasi tentativo pur di rovesciarlo fin dal primo governo del 1994".
Toni ancora più severi usa il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
Anche per lui l'intervista di oggi, con la descrizione di quella che Gasparri definisce "una vera congiura di Palazzo", rappresenta la conferma di verità denunciate per anni da Silvio Berlusconi e sempre negate da molti.
Ma il fedelissimo del Cavaliere va anche oltre, attaccando direttamente lo stesso Scalfaro, definito "una delle figure inquietanti della vita della Repubblica":
Tullio Ferrante, deputato di Forza Italia e sottosegretario al Ministero Infrastrutture e Trasporti, affida a Twitter il suo pensiero, rivolto a "certi mondi sinistri" che accusa di aver sempre visto volontà degli italiani come "un intralcio".
Il cardinal Ruini, ex presidente CEI, confessa che il presidente della Repubblica Scalfaro chiese il suo aiuto per far cadere il governo Berlusconi.Una ulteriore, autorevole conferma di come per certi mondi sinistri la volontà degli Italiani sia sempre stata vista come intralcio.
— Tullio Ferrante (@tullio_ferrante) June 16, 2024
Allo stesso modo Roberto Rosso, vicecapogruppo di Forza Italia al Senato, parla di tentativo di "disarcionare il presidente del Consiglio eletto democraticamente dai cittadini" da parte di Scalfaro.
Infine, la vicesegretaria nazionale di Forza Italia Deborah Bergamini parla di "dinamica molto grave per la nostra democrazia", una delle tante ordite contro Berlusconi:
Per la Bergamini non conta che siano passati trent'anni da quei fatti, poiché le parole di Ruini fanno emergere "pagine finora avvolte dalla nebbia di tanti interessati dinieghi e interessata indifferenza".