Giovanni Toti non lascia e, anzi, raddoppia, con il suo legale che nega ogni possibilità di dimissioni e annuncia la richiesta di un vertice con esponenti della maggioranza a livello regionale e nazionale. Il presidente della Regione Liguria, insomma, sembra intenzionato a dar battaglia nell'inchiesta che lo vede accusato di corruzione e prepara le sue mosse future. Anche per un eventuale ritorno sulla scena politica...
È dalle pagine del Corriere della Sera che oggi, 16 giugno 2024, il legale del governatore, l'avvocato Stefano Savi, descrive lo stato d'animo del suo assistito, agli arresti domiciliari dallo scorso 7 maggio con l'accusa di corruzione per presunti favoreggiamenti ad alcuni imprenditori per avere in cambio dei voti.
Uno stato d'animo, in primo luogo, demoralizzato per la decisione dei giudici di negare la revoca degli arresti domiciliari, nonostante lui ritenga di aver svolto correttamente la sua funzione istituzionale.
Ma lo scoramento non equivale a una resa, né sul piano legale né su quello prettamente politico. Il legale di Toti conferma la buona fede e la trasparenza del suo assistito, sostenendo che sarebbe pronto, eventualmente, a un nuovo interrogatorio. A patto che la misura cautelare venga meno poiché, spiega Savi, non è ritenuta necessaria una volta che l'indagine è stata chiusa.
Sul piano politico, l'avvocato conferma la volontà del suo assistito di non dimettersi. Una decisione ribadita con forza e dalla quale il presidente della Liguria appare inamovibile.
Toti si ritiene ancora centrale nella scena politica ligure, dove guida il gruppo numericamente più importante del Consiglio Regionale, e intende confrontarsi con i leader regionali della sua maggioranza e con il gruppo parlamentare nazionale.
Savi annuncia, quindi, che verrà avanzata al tribunale la richiesta di poter svolgere questo confronto più altri che potrebbero seguire, per stabilire "le scelte politiche del prossimo futuro". Un futuro nel quale il governatore intende ancora giocare la propria parte.