Si chiama Andrea Tidu ed ha 27 anni il ragazzo arrestato nel tardo pomeriggio di ieri, 16 giugno, per aver ucciso la madre Maria Dolores Cannas a Sinnai, in provincia di Cagliari. Stando a quanto ricostruito finora, avrebbe colpito la donna, di 57, con un coltello al culmine di una lite domestica.
L'omicidio si sarebbe consumato poco dopo le 16 di ieri, 16 giugno. Andrea Tidu, di 27, avrebbe accoltellato la madre Maria Dolores Cannas, di 57, alla schiena, nel corso di una lite scoppiata per futili motivi all'interno dell'abitazione che condividevano a Sinnai, nel Cagliaritano.
A dare l'allarme sarebbe stato il marito della donna, che al momento dei fatti era in un'altra stanza dell'abitazione: una volta accortosi dell'accaduto, l'uomo, di nome Raffaele, avrebbe immediatamente chiamato i soccorsi. Al loro arrivo, purtroppo, ci sarebbe stato ben poco da fare.
I carabinieri invece avrebbero tratto in arresto il giovane, che nel frattempo aveva provato ad allontanarsi, poco lontano dal luogo della tragedia. Secondo Rai News era seduto in strada in stato confusionale. Restano ignote, per il momento, le cause della discussione culminata nell'accoltellamento.
Andrea, raccontano i vicini a L'Unione Sarda, è un tipo "timido, molto gentile". Un "gran lavoratore". Insieme al papà - che ieri, in pochi attimi, ha perso tutto - faceva il giardiniere. "Uscivano ogni mattina presto, verso le 7, salivano sul furgoncino e rientravano a casa col buio", racconta qualcuno.
Nella giornata di ieri, dopo essere stato fermato, è stato ascoltato a lungo in caserma. Si aspetta, per maggiori risposte sull'accaduto, l'incontro che avrà con il gip. Intanto oggi, 17 giugno, sul corpo della 57enne sarà eseguita l'autopsia.
Il caso del 27enne non è l'unico del suo genere: sono molti i giovani che nel corso degli anni, in Italia, si sono macchiati dell'omicidio di uno dei genitori o di entrambi. Si pensi all'ormai noto Pietro Maso, che nell'aprile del 1991, aiutato da tre amici, uccise il padre e la madre all'interno della loro abitazione di Montecchia di Crosara, nel Veronese, per entrare in possesso della loro eredità.
Oppure si pensi a Erika De Nardo e Mauro Favaro, detto "Omar": avevano rispettivamente sedici e diciassette anni quando, nel febbraio del 2001, uccisero - dopo aver premeditato tutto nei minimi dettagli - la madre e il fratello minore di lei a Novi Ligure, in provincia di Alessandria. Entrambi, oggi, dopo aver scontato le loro pene, si sono rifatti una vita.
È ancora in attesa della condanna in via definitiva, invece, Benno Neumair, che all'inizio del 2021 ha ucciso i genitori Peter e Laura nell'abitazione in cui vivevano a Bolzano. L'uomo, ex body builder, ha confessato il duplice omicidio solo quando agli inquirenti era ormai chiaro che fosse colpevole: all'inizio aveva provato a depistare le indagini, raccontando a tutti che i genitori non avevano fatto ritorno dopo una passeggiata in montagna.
Stando alle ricostruzioni, li avrebbe strangolati con una corda d'arrampicata e ne avrebbe poi gettato i corpi nelle acque del fiume Adige. Il movente? Sembra che non sopportasse il fatto che gli chiedessero di riprendere le cure che gli erano state prescritte per i suoi problemi psichici, che aveva interrotto: da poco in Germania era stato sottoposto a un Tso, un trattamento sanitario obbligatorio. E la sorella, Madè, ha raccontato che il padre e la madre ne avevano paura.