Si chiamava Mario Carotenuto il 35enne che ieri, 16 giugno, è stato trovato morto dissanguato ad Angri, in provincia di Salerno. Stando a quanto emerso finora, sarebbe stato ucciso al culmine di una lite scoppiata all'interno di uno dei locali della movida e poi degenerata in strada. Da chi? Non si sa ancora.
I fatti risalirebbero alla notte tra il 15 e il 16 giugno. Mario Carotenuto, di 35, sarebbe stato ucciso al culmine di una lite scoppiata in un locale e poi degenerata in strada ad Angri, nel Salernitano. L'ipotesi è che sia stato accoltellato, ma non si esclude, secondo il Mattino, che possa essere stato colpito anche con un'arma da fuoco.
Quando è stato trovato il suo corpo giaceva esanime a bordo strada, in una pozza di sangue: se fosse stato soccorso forse si sarebbe salvato. Nel suo paese d'origine era noto come "O Guerrier" o "Mario a bugia": sempre secondo il Mattino, da qualche anno aveva finito di scontare una pena per due rapine commesse nel 2019 all'interno di una farmacia e di un negozio gestito da un commerciante cinese.
"Lo conoscevo bene, da anni. Era un bravo ragazzo, genitori perbene [...]. Quante volte abbiamo cercato di aiutarlo attraverso i servizi sociali, ma era vittima di un sistema antico che nessuno mai è riuscito a combattere veramente", ha scritto sui social l'Assessore alle Politiche Sociali e Giovanili del Comune Maria D'Aniello, facendo riferimento ai problemi di tossicodipendenza del 35enne.
Lo ha definito "un bravo ragazzo con la sfortuna di aver incontrato nella vita dei 'cattivi ragazzi'", un "ragazzo che ha pagato con la morte la malvagità e la cattiveria di un sistema malato".
Per fare luce sull'accaduto il sostituto procuratore Michele Migliardi ha disposto l'autopsia sul corpo del 35enne: si svolgerà nelle prossime ore presso l'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore e servirà a chiarire diversi aspetti.
Prosegue, intanto, la caccia all'assassino o agli assassini di Mario: per rintracciarli i carabinieri starebbero passando al setaccio i filmati delle telecamere di videosorveglianza installate nell'area del delitto. "Le indagini proseguono serratissime.
Nel frattempo, invito tutti al rispetto e al silenzio, per permettere alla famiglia di Mario di vivere il proprio dolore in modo privato e dignitoso", ha scritto sempre sui social il sindaco Cosimo Ferraioli, esprimendo il suo cordoglio a tutti coloro che la tragedia ha toccato.
Mentre la comunità di Angri è in lutto per la morte del 35enne, quella di Sinnai, nel Cagliaritano, sta facendo i conti con quella della 57enne Maria Dolores Cannas, che nella giornata di ieri, 16 giugno, è stata uccisa a coltellate dal figlio di 27 anni all'interno dell'abitazione che condividevano.
Il ragazzo, di nome Andrea Tidu, è stato arrestato con l'accusa di omicidio: avrebbe colpito la donna al culmine di una lite scoppiata per futili motivi. A Foggia è caccia invece al killer o ai killer del 36enne ucciso, sempre ieri, in un agguato a Mattinata.
Si chiamava Bartolomeo Pio Notarangelo, era originario di San Giovanni Rotondo e aveva precedenti per armi e droga: l'ipotesi è che sia stato preso di mira - venendo colpito con un fucile - nell'ambito di un regolamento di conti, forse perché imparentato con i fratelli Antonio e Andrea Quitadamo "Baffino", attuali collaboratori di giustizia.