Insulti e minacce che avrebbero preso di mira lui e la presidente del Consiglio Meloni. È l'accusa lanciata dal senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri nei confronti della parata del Gay Pride di Roma, documentando il tutto con un video pubblicato sul suo account Instagram.
Il senatore azzurro approfitta dell'accaduto per puntare il dito contro la sinistra di Elly Schlein, incolpandola delle provocazioni che generano il clima di odio e violenza nel Paese.
Fuori dai Palazzi della politica romana va di nuovo in scena il 'Gasparri furioso'. Il senatore di Forza Italia non è nuovo, infatti, a sfoghi di fronte ai cronisti per denunciare attacchi ricevuti o, al contrario, assestare colpi contro avversari politici.
Questa volta il bersaglio della sua invettiva è il Gay Pride che si è svolto a Roma lo scorso 15 giugno. Oggi, 17 giugno 2024, a distanza di due giorni dal Gay Pride, Gasparri annuncia di aver sporto denuncia per esser stato "insultato e minacciato" dal corteo, insieme alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. E incolpa anche la stampa, rivolgendosi ai giornalisti presenti, tra cui l'inviato di TAG24 Michele Lilla, per aver ignorato la cosa.
Insulti che lo stesso senatore aveva reso noti ieri attraverso un video sul suo account Instagram:
La vicenda è resa ancora più grave, agli occhi del senatore forzista, dalla presenza della segretaria del Partito democratico Elly Schlein su uno dei carri della parata. Fatto quest'ultimo che consente a Gasparri di lanciare il suo attacco alla sinistra, vera colpevole del clima d'odio nel Paese.
Il riferimento del senatore di Forza Italia è, ovviamente, alla rissa scoppiata in Parlamento e alle accuse dell'opposizione agli esponenti di centrodestra di aver condotto un'aggressione "squadrista". Accuse che Gasparri, quindi, respinge seccamente al mittente.
Ma Gasparri ne ha anche per i leader che hanno partecipato al G7.
Rispondendo alla domanda di una cronista che gli chiedeva se non ci fosse una distanza troppo ampia tra il governo italiano e quello di altri partner internazionali su questioni quali l'aborto o i diritti della comunità Lgbtqia+, Gasparri replica con un ragionamento sul consenso del governo Meloni, maturato alle ultime Europee:
Riflessione che permette al senatore azzurro di affondare il colpo verso gli altri leader del G7, tutti o quasi segnati da tensioni interne:
Un attacco generalizzato e quasi alla cieca, senza fare troppa distinzione tra amici e avversari.