Un botta e risposta a distanza, come un fulmine a ciel sereno. "Non vogliamo restare a Napoli. La priorità è quella di trasferirci in una squadra che giochi la Champions League. La cosa peggiore sarebbe perdere un anno" ha tuonato l'agente di Kvaratskhelia. "Kvara ha un contratto di altri tre anni, non è sul mercato. Non sono gli agenti o i padri che decidono del futuro di un calciatore sotto contratto" ha risposto il club. Intanto il georgiano, dal ritiro dell'Europeo ha dribblato al riguardo. Per commentare il caso Kvara, esploso a Napoli, Gaetano Fontana, ex calciatore azzurro, ora allenatore, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
La nuova era di Antonio Conte a Napoli è già iniziata ma le complicazioni non mancano. Dopo una stagione disastrosa, che vede gli azzurri fuori dalle competizioni europee, i tifosi hanno ritrovato l'entusiasmo con l'arrivo del nuovo allenatore. Un top coach che è sinonimo di ambizione e garanzia di un mercato importante. Il presidente De Laurentiis vuole tornare da subito in lotta per lo scudetto, ma per farlo servirà anche un mercato importante. La società si sta muovendo tra acquisti e cessioni, ma al tempo stesso deve risolvere le grane interne. Di Lorenzo è ormai deciso ad andare via, e al capitano ora si è aggiunto anche Kvaratskhelia. Il suo entourage vorrebbe portarlo via dai partenopei, per consentirgli di fare la Champions, ma il club non intende lasciarlo andare. Per commentare il caso Kvara, esploso a Napoli, Gaetano Fontana, ex calciatore azzurro, ora allenatore, è intervenuto in esclusiva a Tag24.
Il papà e la gente di Kvara vorrebbero portarlo via da Napoli, ma la società si oppone. Che ne pensi dell'ultimo caso scoppiato in casa di De Laurentiis?
"Credo che a questi ragazzi gli venga messa davvero tanta confusione in testa. È chiaro che la missione di tutti è quella di giocare tornei importanti, ma bisogna fare chiarezza. Lo scorso anno in casa Napoli si è sbagliato tutto, e i diretti interessati lo sanno bene. Kvara, prima dell'inizio dello scorso anno, è andato a bussare alla porta della società, per avere un contratto adeguato a quelle che erano state le sue prestazioni e lo ha fatto giustamente visto che aveva dimostrato tutta la sua qualità. La mia domanda adesso è, per quale motivo il Napoli non è arrivato in Champions e Kvara ora non potrà giocarla? È tutta colpa di De Laurentiis? È tutta colpa degli allenatori?".
Nel senso che è anche colpa sua se il Napoli non è in Champions?
"Sono mancati tutti, compreso il georgiano, oltre che tutti i suoi compagni. Adesso è troppo semplice bussare di nuovo alla porta del Napoli per chiedere di andare via. La valutazione oggettiva la deve fare il nuovo allenatore, Conte, con il suo staff. Se ritengono che Kvaratskhelia sia imprescindibile per il Napoli, lui non può far altro che tornare da buon professionista qual è, e dare il massimo. Io credo che in questo momento, siano totalmente fuori luogo le dichiarazioni del suo agente, perché servono solo per creare confusione ad un ambiente che di tutto ha bisogno, tranne che di polemiche".
È vero che lo scorso anno si è sbagliato tutto, e la società lo ha ammesso, ma è altrettanto vero che con Antonio Conte ha lanciato un messaggio importante. I calciatori non lo hanno recepito?
"Esatto, il presidente ha ammesso di aver sbagliato ed è stato immediatamente pronto a rimediare. Per farlo è andato a prendere uno dei numeri uno d'Europa, se non del mondo, come allenatore. Evidentemente il Napoli crede di poter vincere nuovamente lo scudetto, ma è chiaro che al comando bisogna avere qualcuno di importante".
L'obiettivo quindi è quello di tornare a vincere lo scudetto immediatamente?
"Secondo me sì, è ovvio, altrimenti non vai a prendere Conte che rappresenta invece una garanzia sia a livello metodologico, che di carisma per la gestione di un momento del genere. De Laurentiis avrebbe anche potuto fare una scommessa, se si fosse dato un termine diverso, e avrebbe potuto creare un nuovo progetto della durata di qualche anno. Avendo preso invece un allenatore fatto e costruito come Conte, credo che abbia anche lanciato un messaggio forte e chiaro. Poi è ovvio che bisogna giocare e vincere, non è soltanto il nome che basta. L'intenzione però è quella di essere altamente competitivo nell'immediato".
Lo strappo con Di Lorenzo invece è insanabile?
"Questo è un caso diverso, perché bisogna anche vedere cosa è successo lo scorso anno. Un conto è dire voglio andare via per giocare la Champions, un altro a capire cosa è accaduto all'interno dello spogliatoio, di fronte a un simbolo del Napoli e di Napoli. Non parliamo di un giocatore normale, ma del capitano di questa squadra. Evidentemente ci sono motivazioni molto più profonde e credo sia un argomento delicato. Solo i diretti interessati possono sapere cosa è accaduto davvero lo scorso anno e quali sono le motivazioni che hanno portato Di Lorenzo a prendere in considerazione altre soluzioni".
Ormai da mesi sembra certa la partenza di Osimhen. C'è un attaccante adeguato, per prendere il suo posto?
"Si sta parlando tanto di Lukaku o di Morata, che sono giocatori che Conte conosce bene e sa benissimo cosa possono dare rispetto alle sue richieste. Io le definisco l'usato sicuro. Conoscono non solo il campionato, ma la metodologia del nuovo allenatore e quello che dovrebbero fare. Parliamo di profili che sono abituati a vincere, e che giocano per fare questo. È evidente che se dovesse andar via Osimhen, il Napoli dovrebbe trovare un attaccante di questo spessore".