Sulla maggioranza ribadisco che secondo me è un errore non aprire ai conservatori.
Così il vicepremier Antonio Tajani, vicepresidente dei Popolari europei, ha commentato questa mattina - rispondendo alle domande dei giornalisti - l’esito dell’incontro di ieri – 17 giugno 2024 – a Bruxelles tra i 27 capi di stato Europei. Un incontro conclusosi senza un accordo sulle nomine per i vertici della Commissione e del Parlamento Europeo, ma che ha evidenziato la volontà del Ppe – primo partito d'Europa di costruire una maggioranza in Parlamento senza l’apporto dei Conservatori dell’Ecr di cui la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni è presidente.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, era di ritorno da Bruxelles dove ha incontrato l’attuale presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen – spitzenkandidat del Ppe - in corsa per la riconferma e si è detto tranquillo in merito al mancato accordo tra i capi di Stato riunitisi ieri al Palazzo d’Europa nella capitale belga.
Ha detto Tajani, facendo riferimento a due delle nomine in discussione, insieme a quello di Antonio Costa (Pse) al Consiglio europeo e Kaja Kallas (Liberali) come Alto Rappresentante dell’Ue per la politica estera.
Il capo della diplomazia italiana ha, poi, ribadito la richiesta già fatta ieri, ovvero, la nomina di un vicepresidente italiano.
Poi ritornando sulle trattative per la composizione della coalizione di maggioranza che guiderà l’Europa nei prossimi cinque anni, il leader di Forza Italia ha ribadito il suo appoggio ai Conservatori in disaccordo con la linea seguita dai ‘negoziatori’ del suo partito, ovvero Donald Task e Kyriakos Mitsotakis che sembrano orientati verso una riconferma della coalizione composta da PPE,PSE e Liberali.
Rispondendo alle domande dei cronisti, dopo l’audizione presso la commissione Esteri congiunta Camera e Senato a Palazzo Madama, il vicepremier ha poi ribadito che, dallo scoppio del conflitto tra Israele e Hamas, l’Italia ha sospeso la vendita di armi al Governo di Tel Aviv.