Una bravata che costerà cara ad un turista kazako sorpreso ad incidere tre lettere, forse le iniziali del suo nome, sull’intonaco della Domus della Caccia all’interno del Parco Archeologico degli Scavi di Pompei.
Il responsabile dell’atto vandalico, infatti, dovrà pagare a proprie spese l’intervento di restauro necessario per ripristinare lo stato dei luoghi. E’ quanto prevede, infatti, la nuova legge voluta dall’attuale ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
L’uomo, un turista originario del Kazakistan, è stato scoperto dal personale di vigilanza e accoglienza del famoso parco archeologico mentre incideva le lettere 'ALI' sull’intonaco della casa dei Ceii, nota anche come Domus della Caccia, risalente alla fine del II secolo d.C. La casa apparteneva alla famiglia di Lucius Ceius Secundus, edile nel 76 d.C. e duoviro nel 78 d.C, ovvero, un anno prima della tragica eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 d.C. cancellando e seppellendo, sotto cumuli di ceneri e lapilli, le ricche città di Pompei, Ercolano e Stabiae.
Il turista è stato immediatamente denunciato ai carabinieri e adesso dovrà pagare i costi per il ripristino del danno. Sul posto sono già a lavoro i restauratori e il personale di coordinamento per valutazioni tecniche.
Ha dichiarato il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtrieger.
Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha definito la vicenda un ‘atto gravissimo’ e ha ringraziato il personale degli scavi e le forze dell’ordine intervenute prontamente per fermare il turista.
Ha dichiarato il Ministro della Cultura.
Non è la prima volta purtroppo che si registrano episodi di questo tipo ai danni del patrimonio archeologico, storico e culturale del nostro paese. La scorsa estate, ad esempio, una turista svizzera fu scoperta a incidere le sue iniziali sulle pareti del Colosseo a Roma.