Per l'omicidio della moglie Rossella Cominotti, consumatosi lo scorso dicembre nella camera di un albergo di Mattarana di Carrodano, in provincia di La Spezia, Alfredo Zenucchi ha patteggiato, alla fine, una condanna a 3 anni e 6 mesi: secondo i giudici la donna, di 53, era infatti "consenziente".
A riportarlo è, tra gli altri, Bergamo News, secondo cui il patteggiamento, partito dalla base di 7 anni e mezzo, sarebbe sceso, alla fine, a 3 anni e 6 mesi perché al 57enne sono state riconosciute le attenuanti generiche.
I suoi avvocati, Alberto Rimmaudo e Riccardo Balatri, avrebbero già presentato un'istanza di scarcerazione: presto l'ex edicolante potrebbe quindi lasciare il carcere in cui è recluso, a La Spezia. Era accusato di omicidio del consenziente.
Stando alle ricostruzioni, la sera del 6 dicembre uccise la moglie Rossella Cominotti - tagliandole le vene del polso con un rasoio - all'interno della stanza di un albergo di Mattarana di Carrodano che da diversi giorni occupavano.
Erano fuggiti, chiudendo in fretta e furia l'edicola che avevano preso in gestione, lasciando l'appartamento in cui convivevano, appartenuto al precedente compagno di lei - morto qualche anno fa per cause naturali - facendo perdere le loro tracce.
I familiari, preoccupati, ne avevano denunciato la scomparsa. Le ricerche erano partite subito; si erano concluse, tragicamente, l'8 dicembre, con la scoperta del cadavere della 53enne da parte di un'addetta alle pulizie dell'hotel.
Il marito era stato rintracciato poco dopo a bordo della sua C3 bianca: da poche ore, dopo aver vegliato per due notti di fila sul corpo dell'amata, aveva lasciato la struttura. "Vado ad accendere la macchina", aveva detto al titolare. Invece era uscito e si era allontanato, da solo. "Dovevamo farla finita insieme, ma io non ho avuto il coraggio", aveva detto a coloro che lo avevano fermato in Toscana dopo un lungo viaggio.
Si pensava che stesse mentendo: che avesse ucciso la donna e stesse semplicemente cercando di depistare le indagini. All'interno della stanza diventata teatro del delitto gli inquirenti si erano imbattuti in una lettera firmata da entrambi: il sospetto di molti era che l'avesse scritta solo lui, per far credere che avevano pensato a un doppio suicidio.
Gli accertamenti hanno chiarito che aveva detto la verità: Rossella Cominotti sarebbe morta dissanguata; lui, benché glielo avesse promesso, non avrebbe avuto il coraggio di rivolgere il rasoio che aveva usato per ferirla anche contro di lui. Erano "stanchi". Di cosa non è mai stato chiarito. All'interno della camera d'hotel in cui avevano dormito c'erano delle siringhe usate e tracce di eroina.
Diversi sono i casi di omicidio che negli ultimi giorni sono saliti alla ribalta delle cronache. Si pensi, fra tutti, a quello del 16enne Thomas Christopher Luciani, che lo scorso 23 giugno è stato trovato morto tra le sterpaglie all'interno di un parco di Pescara: sarebbe stato accoltellato da due suoi coetanei.
Oggi i giudici ne hanno convalidato il fermo, disponendone il trasferimento in degli Istituti Penali per Minori. Avrebbero attirato la vittima in una trappola colpendola per ben 25 volte mentre la zittivano, dandole calci e sputandole addosso. Il motivo? Vendicarsi per un debito di droga di qualche centinaio di euro col ragazzo, appena fuggito dalla comunità per minori di Isernia dove si trovava in seguito a una condanna per piccoli reati.