28 Jun, 2024 - 18:53

Vigilia di Svizzera-Italia, Gautieri: "Avversario tosto, noi con più qualità. Spalletti deve puntare sul 4-3-3"

Vigilia di Svizzera-Italia, Gautieri: "Avversario tosto, noi con più qualità. Spalletti deve puntare sul 4-3-3"

Il tempo scorre, la lancetta dei minuti ci avvicina sempre più a Svizzera-Italia, quegli ottavi di finale che molto potrebbero dire in chiave futura, sia dal punto di vista del gioco che della volontà, con Carmine Gautieri che tiene tutti sul pezzo: "Bisogna fare attenzione, la Svizzera è una squadra molto compatta, capace di colpire veloce in ripartenza".

Tradotto: non si può sbagliare niente. E vietato fare paragoni con le altre a partite del girone, su questo l'ex centrocampista di Roma e Atalanta non ha dubbi: "Contro Albania, Spagna e Croazia sono stati tutti match a se, questa è un'altra storia dove noi abbiamo qualcosa in più di qualità". Ma servirà tanto cuore da parte di tutti, dato che questa Italia "gira se gira il gruppo". E magari con un 4-3-3, così come sottolineato da Carmine Gautieri in esclusiva a Tag24.

Svizzera-Italia si avvicina, le parole di Carmine Gautieri a Tag24

Contro la Svizzera per continuare a sognare. E' arrivato il momento di fare sul serio, l'Italia vuole rispondere presente, con Carmine Gautieri che ha fiducia negli Azzurri di Spalletti.

D: Pensieri su Svizzera-Italia?

R: Affrontiamo una squadra completamente diversa rispetto a quelle viste fino ad ora. La Svizzera è molto compatta, che gioca con un 3-4-3 accorto, ripartendo bene in contropiede. Bisogna stare attenti, ma dal punto di vista della qualità l'Italia ha qualcosa in più.

D: E' la partita più difficile tra quelle giocate fino ad ora?

R: Nessuna di quelle giocate fino ad ora è stata semplice. Se andiamo ad analizzare, contro l'Albania abbiamo fatto un ottimo primo tempo, soffrendo però nella seconda frazione; contro la Spagna non c'è stata partita purtroppo, mentre con la Croazia il cambio di modulo in corsa per recuperare il risultato ha messo in mostra un'altra Italia. Tutte le partite sono difficili, questa con la Svizzera sarà una partita sulla falsa riga di Albania e Croazia.

D: Il ct Yakin ha lanciato il guanto di sfida, dice che dobbiamo preoccuparci noi.

R: L'Italia ha qualcosa in più, ma è normale che Yakin cerchi di stimolare i suoi in questo modo.

E se fosse 4-3-3?

Nonostante le prove non irreprensibili con la difesa a tre, Spalletti pare sia intenzionato a puntare ancora su questo spartito. Anche se Carmine gautieri vedrebbe bene questa Italia con un altro modulo.

D: Vedendo queste prime tre partite, sei più ottimista o pessimista?

R: Magari ci aspettavamo tutti qualcosa in più, ma se andiamo a vedere anche gli altri gironi ci sono delle situazioni simili, non c'è un ammazza-Europeo, eccetto Spagna e Germania: l'Inghilterra fa fatica, stessa cosa la Francia ed altre. Poi ci sono le sorprese come l'Austria, la stessa Svizzera; è un torneo particolare, dove si deve sbagliare il meno possibile. A tal proposito io penso che Spalletti debba far giocare questa Italia con il 4-3-3, per esaltare le caratteristiche di alcuni giocatori; poi in caso passare a tre per difendersi a gara in corso.

D: Forse la confusione di questa Italia è dovuta al fatto che Spalletti non abbia puntato su un modulo fisso?

R: Se andiamo a vedere le convocazioni, ci sono molti giocatori che hanno giocato con la difesa a tre: l'esempio è Dimarco, che come quinto rende di più in quanto più bravo a offendere che a difendere. Magari ci sono altri giocatori che soffrono di più questo modulo, come ad esempio Zaccagni oppure Chiesa, o anche gli attaccanti stessi, ma se Spalletti ha puntato su questo modulo magari è per cercare di cambiare il meno possibile in base al campionato.

D: Chi ti è piaciuto di più? E chi di meno?

R: Donnarumma ci ha salvato più e più volte, Chiesa ogni volta che ha la palla può crearti sempre qualcosa di interessante. La difesa è stata molto attenta, così come non mi è dispiaciuto nemmeno Zaccagni davanti. E' normale che ci si possa aspettare di più da giocatori come Jorginho o Barella, e ci metto anche Retegui. Ma in questa Nazionale è difficile trovare uno che sposti equilibri, è una squadra operaia; dunque, è una Nazionale che gira se gira il gruppo.

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Andrea Mollas
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