29 Jun, 2024 - 11:33

L'Italia torna a Berlino: dal Mondiale 2006 ad Euro 2024. Il sogno azzurro passa ancora dall'Olympiastadion

L'Italia torna a Berlino: dal Mondiale 2006 ad Euro 2024. Il sogno azzurro passa ancora dall'Olympiastadion

Ci sono posti che rimangono nel cuore e nella mente ma che in qualche modo sono legati alle storie di ognuno di noi. L'Olympiastadion di Berlino è nel destino dell'Italia e tutte le strade portano alla capitale tedesca, dove oggi 29 giugno 2024 gli azzurri sfideranno la Svizzera nel primo ottavo di finale di Euro 2024.

Da Berlino a Berlino: l'Italia torna all'Olympiastadion per Euro 2024

L'Italia tornerà a giocare in uno stadio dove mancava da quasi vent'anni. L'ultimo match disputato dagli azzurri a Berlino infatti è Italia-Francia, finale della Coppa del Mondo 2006. Una data memorabile quella del 9 luglio, che era iniziata male dopo il fallo di Materazzi su Malouda e il calcio di rigore trasformato da Zidane con un pallonetto elegantissimo.

All'epoca non c'era il VAR ma l'argentino Horacio Elizondo non ebbe alcun dubbio e assegnò il vantaggio ai francesi. A rimettere le cose in chiaro allora ci pensò Materazzi ma l'immagine di quella notte per l'Italia è senza dubbio quella dell'urlo di Fabio Grosso, l'uomo che ci consegnò la Coppa del Mondo.

L'Italia non giocava nella capitale tedesca dal 2006

La sua esultanza è entrata nell'immaginario collettivo di ognuno di noi, un frame che rimarrà per sempre scolpito nel cuore di tutti gli italiani. Perché quella notte abbiamo vinto tutti e dopo quasi venticinque anni eravamo di nuovo campioni del Mondo. Dopo un ventennio, c'è chi ricorda Berlino come un punto di svolta personale o professionale o come una tappa imperdibile della propria via. Se provate a chiedere ad un italiano: 'dov'eri e cosa stavi facendo la notte del 9 luglio 2006?' sicuramente riceverete una risposta.

La finale di Coppa del Mondo contro la Francia è entrata nel mito

Ognuno ha un ricordo personale da associare ad Italia-Francia. Qualcuno era al lavoro e seguiva la partita, qualcun altro dirà che era in piazza insieme a migliaia di altri tifosi, altri ancora erano tutti riuniti a casa come una vera famiglia. Forse c'è chi ha trovato l'amore in quella calda estate o chi l'ha lasciato andare via.

E probabilmente quella finale qualcuno non l'ha guardata o l'ha vista a metà, tradito da un'infanzia spensierata. I padri e le madri sono diventati nonni e i figli a loro volta genitori. In questi quasi vent'anni qualcuno sarà andato via ma forse anche da lassù ricorderà Italia-Francia, che è parte della nostra cultura e storia.

Azzurri sfavoriti anche nel 2021: Euro 2024 per sognare ancora

Magari quella nazionale non era la più forte del Mondiale 2006, non di certo la favorita ma ha dimostrato di poter avere una marcia in più. Anche di fronte alla concorrenza del Brasile di Ronaldinho e della Francia di Zidane. E l'Italia di oggi non è cambiata forse più di tanto, dato che c'è ancora quell'alone di pessimismo intorno ad una nazionale sulla carta inferiore rispetto alle altre. E alla vigilia di quel Mondiale pochi avrebbero scommesso sull'Italia. Un discorso che si può estendere anche al 2021, quando la nazionale di Roberto Mancini non era di certo tra le favorite.

Da Buffon a Del Piero passando per Materazzi, Totti e Pirlo: i miti del 2006

Di campioni in quella squadra del Mondiale tedesco ce n'erano sicuramente di più. Ma quei calciatori leggendari calciatori possono essere il traino di una Italia che oggi vive ancora guardando al mito del 2006. E il CT Luciano Spalletti l'ha anche ammesso ieri 28 giugno 2024 in conferenza stampa, convinto del fatto che per andare avanti in questo Europeo bisogna essere simili a quegli azzurri di Marcello Lippi.

Chissà quanti aneddoti avrà raccontato Buffon gli uomini di Lucio e chissà quante volte Donnarumma avrà guardato negli occhi Gigi con un filo di emozione, pensando proprio a quel Mondiale. Magari Bastoni avrà sognato di essere Materazzi, con quella ventitré azzurra che pesa come un'eredità nei pensieri di un difensore interista e azzurro. Proprio come Matrix diciotto anni fa.

Zaccagni guardava all'idolo Del Piero o chissà se nella mente di Fagioli, che all'epoca aveva appena 5 anni, le geometrie di Pirlo saranno ancora impresse. Probabilmente Frattesi è stato rapito da De Rossi e Totti proprio in quel Mondiale e forse Scamacca avrà guardato più di una volta le azioni di Toni e Inzaghi. E più di un tifoso romanista, e forse anche qualche sostenitore laziale, avrà esultato come non mai dopo il rigore di Totti nell'ottavo di finale vinto allo scadere contro l'Australia.

Dusseldorf, Dortmund e ancora Berlino: la strada verso la finale

Comunque sia andata quella notte, adesso tocca scriverne un'altra di storia fantastica. La Svizzera è il primo ostacolo da superare, scacciando via un percorso al girone zoppicante che ha alimentato più di una critica. Dopo l'Olympistadion potrebbe esserci la Merkur Spiel Arena di Dusseldorf, con una tra Inghilterra e Slovacchia da superare ai quarti. E Berlino? Potrebbe tornare ancora in finale, prima dell'eventuale semifinale da giocare al Westfalenstadion di Dortmund.

L'Italia chiamò: gli azzurri vogliono difendere il titolo vinto nel 2021

Proprio quello stadio dove la Germania pianse lacrime amare per mano contro gli azzurri, lanciati verso la finale da Grosso e Del Piero. Ad Euro 2024 dunque potrebbe ripresentarsi la stessa sequenza vissuta già nel Mondiale 2006, almeno per quanto riguarda le eventuali ultime due partite.

Prima di tutto però c'è un ottavo di finale da portare a casa, una gara che può dare un senso diverso al nostro Europeo. L'Italia chiamò, chiama e chiamerà. E noi saremo sempre pronti a difenderla. Come quella coppa vinta tre anni fa a Wembley che non vogliamo lasciare a nessuno, Svizzera inclusa.

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Filippo D'Angelo
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