"Non parlavamo mai di lavoro a casa e Giacomo non ha mai espresso alcun sentimento riguardo a suo zio Mario". Questo è quanto dichiarato dalla compagna di Giacomo Bozzoli, con lui da dieci anni, durante la sua deposizione in aula nel gennaio 2022. Giacomo Bozzoli è l'unico imputato per l'omicidio dello zio Mario, un imprenditore di Brescia ed è stato condannato in via definitiva all'ergastolo, ma al momento il 40enne risultata irreperibile ed è ricercato dalle autorità.
«Giacomo ha sempre mostrato gratitudine verso suo padre e suo zio per il loro lavoro in azienda. Ho scoperto solo in seguito che aveva salvato il numero dello zio con il nome "merda", ma non mi ha mai spiegato il motivo» ha detto la donna riguardo all'accusa di omicidio che pende sul suo compagno. Rispondendo alla domanda della difesa, ha aggiunto: «È un padre premuroso e un compagno estremamente affettuoso» e ha negato di essere mai stata maltrattata da Giacomo.
Alla domanda dell’accusa, ha risposto fermamente: «Sono assolutamente convinta dell’innocenza di Giacomo». Ha poi raccontato delle vessazioni subite negli ultimi anni: «Ci hanno tormentato in ogni modo possibile. Venivo seguita e vivevo nel terrore. Ho anche sporto denuncia dopo aver trovato una cimice nella mia auto, che è stata rimossa dai carabinieri» ha detto la donna davanti alla corte, provocando le lacrime del compagno, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere.