I Carabinieri hanno posto fine alla fuga di Giacomo Bozzoli, il 39enne accusato dell'omicidio (avvenuto nel 2015) dello zio Mario. L'uomo è stato arrestato oggi 11 luglio 2024 nella sua villa a Soiano del Lago, nella parte bresciana del lago di Garda.
Giacomo era latitante da una decina di giorni: i Carabinieri dovevano arrestarlo dopo la condanna definitiva nel processo per la scomparsa dello zio.
Terminano la fuga e la latitanza di Giacomo Bozzoli, il 39enne accusato di aver ucciso nel 2015 lo zio Mario, fatto avvenuto nella fonderia di famiglia a Marcheno (provincia di Brescia). Era dal 1° luglio 2024 che Giacomo aveva fatto perdere le sue tracce e le Forze dell'Ordine non sapevano dove fosse finito.
Lo hanno alla fine rintracciato nella propria abitazione, a Soiano del Lago, oggi 11 luglio 2024. I Carabinieri lo hanno poi portato in carcere, dove sarà al più presto interrogato per capire i suoi spostamenti degli ultimi giorni.
La famiglia, composta da un bambino piccolo e dalla moglie, era rientrata nei giorni scorsi in Italia ed era stata interrogata riguardo la fuga di Giacomo: avevano però risposto di non sapere dove si fosse nascosto.
Resta da capire, a questo punto, quale sia stato l'itinerario scelto dal giovane Bozzoli durante la sua fuga. Accusato, come detto, dell'omicidio dello zio, Giacomo si era reso ben presto irreperibile alle Forze dell'Ordine e per una decina di giorni aveva fatto perdere le proprie tracce.
Spagna, Marocco e Balcani erano stati i luoghi indicati da alcune segnalazioni, mentre oggi è terminata la fuga del giovane Bozzoli, trovato dai Carabinieri nella sua villa di Soiano, nella sponda bresciana del lago di Garda: era nascosto nel cassettone del letto matrimoniale, nascondendo con sé anche 50mila euro.
Gli inquirenti avevano anche contattato l'Interpol per avere ulteriori informazioni, ma è possibile che alla fine Giacomo sia rientrato in Italia dopo i numerosi appelli fatti da amici, parenti e Forze dell'Ordine. E' quanto pensa anche il procuratore di Brescia, Francesco Prete, che nella conferenza stampa che ha annunciato l'arresto ha detto:
I dettagli sulla cattura di Bozzoli hanno sollevato diverse perplessità, proprio perché avvenuta nella sua abitazione. Il 39enne è stato trovato dalle Forze dell'Ordine spettinato, con la barba incolta e con una t-shirt: nel cassettone del letto aveva con sé anche 50mila euro. Lo racconta ancora Prete:
Bozzoli nel frattempo ha professato la sua innocenza, ripetendo a chi l'ha arrestato che gli indizi e le prove a suo carico non possono portare alla sua condanna per la morte dello zio.