Termina il summit del 2024 di Washington dove 32 leader della Nato hanno completato la loro intensa agenda durante la terza e ultima giornata di incontri. Tutta l'attenzione è focalizzata sulla conferenza stampa di oggi del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in occasione del 75esimo anniversario dell'Alleanza atlantica.
Nella giornata nel 10 luglio gli alleati hanno espresso "profonda preoccupazione" riguardo ai crescenti legami tra Cina e Russia. In una dichiarazione emersa dal vertice, i leader della Nato hanno accusato Pechino di svolgere un ruolo chiave nell'aiutare Mosca nella guerra in corso in Ucraina. Hanno esortato la Cina a "cessare ogni sostegno materiale e politico allo sforzo bellico della Russia".
Non è tardata la risposta della Cina. Pechnino ha esortato la Nato a evitare di destabilizzare l'Asia e ha respinto l'accusa di essere un "facilitatore" del conflitto. Secondo quanto riporta l'Associated Press, il portavoce Lin Jian ha affermato:
Nella discussione tra la Nato e la Cina, anche l'Ungheria ha espresso la sua posizione. Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, ha dichiarato a margine del vertice che il suo paese non sosterrà l'idea di trasformare la Nato in un blocco "anti-Cina". Secondo quanto riportato da Reuters, Szijjarto ha anche commentato sull'adesione dell'Ucraina, suggerendo che questo passo potrebbe indebolire l'unità all'interno dell'Alleanza.
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha espresso preoccupazione riguardo a un possibile confronto diretto tra Russia e Nato. Le sue parole, riportate dall'agenzia Anadolu, riflettono un'attenzione crescente sugli sviluppi regionali. Nel frattempo, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha indicato che la Russia sta preparando "misure di risposta" per affrontare ciò che percepisce come una seria minaccia dal blocco:
Erdogan ha ribadito che il suo paese è un alleato "incrollabile" dell'Alleanza atlantica e ha aggiunto che non considera l'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai come un'alternativa alla Nato.
Nell'incontro per il 75esimo anniversario, oltre ai 32 alleati e al presidente ucraino Zelensky, sono stati presenti anche i leader della Corea del Sud, dell'Australia, del Giappone e della Nuova Zelanda. I leader della Nato stanno tenendo colloqui con i partner dell'Asia-Pacifico. La riunione tra le parti si è conclusa intorno alle 19.
Durante la giornata conclusiva del summit, Romania, Bulgaria e Grecia hanno firmato un accordo per facilitare il rapido movimento transfrontaliero di truppe e armi verso il fianco orientale della Nato.
La Norvegia ha confermato un ulteriore significativo sostegno all'Ucraina. Il primo ministro norvegese, Jonas Gahr Støre, ha annunciato un contributo di 1 miliardo di corone norvegesi (circa 85,83 milioni di euro) per potenziare la difesa aerea del paese. Questo annuncio segue la precedente donazione di caccia F-16 a Kiev, resa nota nella giornata di ieri.
Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha annunciato che oltre 20 paesi hanno firmato accordi bilaterali di sicurezza con l'Ucraina. Ha inoltre ribadito la propria fiducia nel "percorso irreversibile verso l'adesione alla Nato" dell'Ucraina. Durante il suo discorso, anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha espresso fiducia nel poter raggiungere questo obiettivo:
Zelensky ha esortato gli alleati a rimuovere le restrizioni che impediscono al suo paese di condurre attacchi a lungo raggio su obiettivi all'interno del territorio russo:
Durante un incontro bilaterale con Volodymyr Zelensky, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha riaffermato il sostegno del suo paese a Kiev e ha promesso un nuovo pacchetto di armi. Poche ore dopo la dichiarazione rilasciata durante il vertice, il Segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti militari del valore di 225 milioni di dollari.