Bonus Turismo stop agli extra in busta paga: quali conseguenze per i lavoratori della ristorazione e dell’ospitalità? Dopo una manovra di riduzione della pressione fiscale con un conseguente aumento degli stipendi, il settore del turismo e dell'ospitalità ha subito un duro colpo a causa di un cambiamento radicale negli incentivi previsti nel settore. Lo stop del bonus turismo a luglio 2024 avrà un impatto significativo sugli stipendi dei lavoratori impiegati nel settore turistico. Una modifica che elimina il trattamento integrativo a favore dei tanti lavoratori che svolgono turni notturni o straordinari.
I numeri registrati nel periodo pandemico hanno portato il governo italiano a introdurre un nuovo incentivo per il turismo. Infatti, l'incentivo è stato introdotto nel 2023 e successivamente prorogato dalla Legge di Bilancio 2024 fino al 30 giugno 2024.
Il bonus turismo consisteva in una detassazione del 15% della retribuzione lorda per il lavoro notturno e straordinario, con un extra in busta paga valido per il periodo dal 1° gennaio al 30 giugno 2024.
A partire dal 1° luglio 2024, i dipendenti del settore turistico e della ristorazione non avranno più diritto alla detassazione del 15% sugli straordinari o sul lavoro notturno.
Si auspica un differimento della misura per consentire la proroga dell'agevolazione anche per un periodo successivo al 30 giugno 2024. In assenza di ulteriori proroghe, l'agevolazione (detassazione del 15%) non verrà applicata alle buste paga successive.
Come riportato da money.it, il trattamento integrativo è uno strumento fiscale particolarmente significativo per i lavoratori, grazie all'applicazione di una contribuzione pari al 15% delle retribuzioni lorde per lavoro notturno e straordinario nei giorni festivi.
L'incentivo è nato per sostenere i lavoratori che nel 2023 hanno avuto un reddito inferiore a 40 mila euro. Attualmente, il beneficio è stato erogato per il periodo compreso tra gennaio e giugno 2024; quindi si attende una proroga per i mesi di luglio, agosto, settembre, ottobre e dicembre 2024.
Sono diverse le questioni che giustificano la proroga del bonus turismo, tra cui l'incremento dei prezzi dei beni e servizi, oltre alla necessità di garantire per il periodo estivo un incentivo ai lavoratori impegnati nelle ore straordinarie o a turni notturni.
D'altronde, il bonus è nato anche per rimediare alla carenza di personale durante i picchi di attività stagionale.
La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha analizzato l’impatto del trattamento integrativo sulla busta paga dei lavoratori del settore turistico nell’approfondimento "Trattamento integrativo speciale nel settore turismo". Ecco un esempio di come l’incentivo è stato calcolato nel periodo operativo:
Tipo di Lavoro | Retribuzione Mensile | Ore Lavorate | Maggiorazione Contrattuale | Totale Retribuzione | Bonus del 15% |
Lavoro Notturno | 1.462,69 € | 30 | 25% (63,78 €) | 318,90 € | 47,84 € |
Straordinario Festivo | 1.462,69 € | 30 | 30% (76,54 €) | 331,66 € | 49,75 € |
Infine, ricordiamo che il bonus turismo è stato un importante strumento che ha fornito un significativo sostegno economico ai lavoratori del settore turistico e della ristorazione.
La cessazione della misura a partire dal 1° luglio 2024 rappresenta un punto negativo per l'intera filiera, oltre a incidere profondamente sull'equilibrio di chi garantisce il lavoro notturno e straordinario nei periodi di maggiore richiesta di personale.
Ci si auspica un differimento della misura almeno fino al 31 dicembre 2024, per permettere ai lavoratori di mantenere un ritmo di lavoro che, seppur pressante, è necessario in questi periodi. In attesa di aggiornamenti legislativi.