Da quando si calcola la prescrizione di un finanziamento? Cosa succede se paghi 2 rate in ritardo? Sono numerose le domande che riguardano il periodo di prescrizione delle rate di un finanziamento. In particolare, molti si chiedono quando le rate non pagate "perdono valore" e non possono più essere richieste. Vediamo insieme cosa dice la legge.
Quando si riceve una comunicazione da una società di recupero crediti per un finanziamento sottoscritto anni fa, la prima domanda che viene spontanea è: le rate non pagate sono ormai prescritte?
È fondamentale capire quando inizia il periodo di prescrizione per potersi difendere correttamente dalle richieste di pagamento di un credito da parte di società che potrebbero non avere più diritto di farlo.
In caso di due rate non pagate, la prescrizione non subisce alcuna modifica. Tuttavia, il mancato pagamento delle rate attiva le procedure previste dalla legge per il recupero del credito da parte della società di finanziamento. La persistente morosità può portare la società a presentare un ricorso dinanzi a un giudice.
Nei casi di gravi inadempienze, la società di finanziamento può richiedere la risoluzione unilaterale del contratto. In questa eventualità, il debitore è obbligato a restituire l'intera somma residua del finanziamento.
La normativa vigente stabilisce un periodo di 10 anni entro cui la società di finanziamento può intraprendere azioni per reclamare il credito. Superato tale termine, il debito cade in prescrizione.
Secondo il Codice Civile, il termine di prescrizione per prestiti, mutui e finanziamenti è di 10 anni. Tale termine include anche gli interessi.
Come specificato da laleggepertutti.it, la prescrizione di 5 anni non si applica ai pagamenti periodici. La rateizzazione non configura un frazionamento del debito, bensì una modalità di pagamento a rate.
Tale principio è stato ribadito nella sentenza n. 3283/2023 del Tribunale di Roma, la quale ha chiarito che "la rateizzazione non comporta il frazionamento in distinti rapporti obbligatori".
La prescrizione di un finanziamento non decorre dalla data di stipula del contratto, che può avere anche una durata trentennale, bensì dalla data di scadenza dell'ultima rata non pagata. Pertanto, il termine di prescrizione di 10 anni va calcolato a partire da quest'ultima data.
Questo principio è stato confermato anche dalla sentenza n. 155/2023 del Tribunale di Velletri, la quale ha chiarito che l'unicità del contratto di finanziamento implica un'unica prescrizione decennale, non separata per ogni singola rata.
In caso di persistente insolvenza del debitore, la società di finanziamento può richiedere l'applicazione della clausola risolutiva espressa.
Si tratta di una circostanza rara e non sempre applicabile. Tuttavia, se la società invia un atto di diffida reclamando il debito e in assenza di un accordo per la regolarizzazione della posizione debitoria, la società può dichiarare risolto il contratto. In tal caso, il debitore è tenuto a versare tutte le somme residue.
Anche in questa eventualità, il termine di prescrizione rimane di 10 anni, a partire dalla data di risoluzione del contratto.
Un principio ribadito nella sentenza n. 3518/2022 del Tribunale di Palermo, la quale ha precisato che l'obbligo del debitore di saldare il debito in un'unica soluzione sorge alla data di risoluzione del contratto.
In sintesi, le rate di un finanziamento non pagato diventano carta straccia dopo 10 anni dalla data dell'ultima rata non pagata. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare un legale per valutare attentamente la propria specifica posizione.