23 Jul, 2024 - 19:26

Quante medaglie d'oro può vincere l'Italia alle Olimpiadi di Parigi? Il campione, Alberto Cova, fa la sua previsione

Quante medaglie d'oro può vincere l'Italia alle Olimpiadi di Parigi? Il campione, Alberto Cova, fa la sua previsione

Ci siamo, all’inizio delle olimpiadi di Parigi 2024 manca sempre meno. La cerimonia di apertura è da sempre uno dei momenti più attesi dei Giochi Olimpici e i nostri atleti scenderanno in campo, capitanati dal duo Errigo, Tamberi. Saranno loro a far sventolare il tricolore sotto il cielo francese. Le aspettative sugli italiani sono altissime e la domanda di questi giorni è sempre la stessa: quante medaglie d’oro può vincere l’Italia alle olimpiadi di Parigi? Per rispondere a questa domanda e per entrare nel vivo della competizione quando mancano appena tre giorni all’inizio della manifestazione più attesa da tutti gli appassionati di sport, Alberto Cova, ex mezzofondista e campione olimpico a Los Angeles, é intervenuto in esclusiva a Tag24. 

Quante medaglie d'oro può vincere l'Italia alle Olimpiadi di Parigi? Il campione, Alberto Cova, a Tag24

D: Siamo arrivati a ridosso dei Giochi Olimpici di Parigi, quali sono le sue aspettative al riguardo?

R: Per quanto riguarda l'atletica direi che le aspettative sono altisisme. Abbiamo 5 medaglie d'oro a Tokyo e sono fiducioso che si possano ripetere quelle prestazioni. Agli ultimi campionati Europei a Roma, ho visto anche tanti giovani interessanti e anche loro potrebbero fare bene. Il loro obiettivo non è il podio, ma possono arrivare in finale.

D: La domanda di tutti è sempre la stessa a: quante Medaglie d'Oro può vincere l'Italia alle Olimpiadi di Parigi? Possiamo superare le 10 di Tokyo?

R: Ho sentito il presidente del Coni Malagò dire che vuole vincere più di 40 medaglie, nel complesso. Se loro hanno fatto bene i conti, è un risultato raggiungibile e che può rispettare le aspettative del mondo sportivo italiano.

D: Tantissimi atleti sulla cresta dell'onda, su chi ripone le sue maggiori aspettative?

R: Al di là delle 5 medaglie di Tokyo, ho grossa curiosità di vedere la prestazione di Simonelli nei 110 a ostacoli. E' un ragazzo che agli Europei ha dimostrato di essere tra i più forti al mondo. Speriamo possa farlo vedere anche a Parigi. Sarebbe una bellissima sorpresa per lo sport italiano.

Il momento dell'atletica italiana

D: Da Tokyo in poi sono emersi i talenti straordinari, un po' in tutte le discipline. Che momento è per l'atletica italiana?

R: Stiamo vivendo un momento di risultati che vengono da lontano. Prima di Tokyo la Federazione Italiana ha lavorato tanto e ha fatto crescere questi ragazzi, che ora stanno tirando le somme. Stanno producendo i risultati che tutti si aspettavano. Arriva tutto da lì, a mio avviso. Noi, come Nazione, un pò più tardi di altre Nazioni europee come Francia e Inghilterra, stiamo anche riuscendo ad incrociare le diverse etnie dei ragazzi che crescono in Italia. Questo ci sta favorendo molto.

D: Andando nel dettaglio sulla sua disciplina, possiamo dire la nostra anche nel mezzofondo? Occhi puntati sulla Battocletti?

R: Nadia è un'atleta fortissima, che ha grande carattere e determinazione. Ha un serio problema che è quello di doversi scontrare con l'Africa. Lei sta andando forte, ma non è ancora vicino ai risultati loro e sarà difficle pensare di salire sul podio. Si giocherà la finale del 10000 e la semifinale dei 5000. Penso che potrà fare bene in entrambe le gare, ma per ottenere un risultato eccezionale dovranno incastrarsi mille fattori.

D: Molto passerà anche dalla gestione delle pressioni, si sente di dare qualche consiglio a questi ragazzi?

R: Ai ragazzi che vanno a Parigi per provare a salire sul podio non devo dire nulla, perchè sono consapevoli delle loro potenzialità e del loro talento. Questa è la prima cosa che fa vincere un atleta. Sanno di aver costruito questi risultati in anni di sacrificio, di allenamento, di prove, di sconfitte e riflessioni. Agli altri invece dico solo di concentrarsi al massimo per ottenere il miglior risultato possibile. Dovranno esprimere il meglio di sè stessi. Si può anche uscire al primo turno, ma bisogna essere sempre soddisfatti della propria prestazione.

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Elisa Di Iorio
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