Arrivano i risultati elettorali delle elezioni 2024 in Venezuela e, come molti si aspettavano, indicano che Nicolàs Maduro continuerà ad essere il presidente venezuelano. I due leader dell'opposizione, Gonzalez Urrutia e Corina Machado non sono d'accordo e da giorni denunciano brogli ed illegalità nella raccolta e conteggio dei voti.
Nel frattempo continuano le aggressioni ad esponenti di entrambi gli schieramenti e diversi paesi (come USA, Brasile, Argentina e Messico) hanno riconosciuto l'ex diplomatico Gonzalez Urrutia come legittimo presidente del Venezuela.
La pubblicazione dei risultati post elezioni avrebbe dovuto, agli occhi del Consiglio elettorale venezuelano, porre un freno alle accuse delle opposizioni di brogli elettorali da parte di Nicolàs Maduro. Il presidente dell'ente, Elvis Amoroso, ha oggi 2 agosto 2024 indicato che il presidente uscente avrebbe ottenuto il 51,95% dei voti, mentre il suo avversario dell'opposizione, Edmundo Gonzalez Urrutia, si sarebbe fermato al 43,18%.
Il condizionale è d'obbligo, considerando che nei mesi passati tantissimi sondaggi d'opinione indicavano che la popolazione venezuelana era più interessata alle promesse e ai progetti del ticket d'opposizione Machado-Gonzalez Urrutia, volendo dare un taglio alla lunga stagione politica di Maduro: com'è stato quindi possibile vedere dall'oggi al domani un ribaltamento così netto nei voti fra i candidati in lizza?
Finora è stato scrutinato il 96,87% delle schede di voto e Amoroso ha affermato che Maduro avrebbe conquistato circa 6 milioni di voti, mentre Gonzalez poco più di 5. In questo momento è difficile ottenere un resoconto indipendente ed affidabile della situazione venezuela.
Se Machado ha chiesto ai suoi sostenitori di organizzare una "mobilitazione generale" in questi giorni, ad alcuni giornalisti della Rai è stato impedito di restare nel paese e hanno ricevuto l'ordine di espulsione. La solidarietà politica in Italia è stata forte verso questi giornalisti, ai quali non è stato concesso di lavorare nel pieno della loro autonomia.
Mariastella Gelmini, senatrice di Azione, è stata una delle prime ad esprimere la propria solidarietà:
Molti in Fratelli d'Italia e Forza Italia, poi, hanno continuato su questa linea. Gli esponenti di FdI in Commissione Vigilanza Rai hanno pubblicato un comunicato congiunto chiedendo una presa di posizione netta a livello politico contro il regime di Maduro:
Il clima politico all'interno dei confini venezuelani non è quindi dei migliori e l'attacco informatico portato avanti il 31 luglio dal gruppo Anonymous non fa altro che esacerbare gli animi. L'opposizione continua a contestare risultati e metodo di conteggio, mentre denuncia anche attacchi a propri esponenti o alla sede del proprio partito.
Maria Corina Machado ha indicato che la notte scorsa a Caracas ignoti si sono introdotti nella sede di "Piattaforma Unitaria", mettendo a soqquadro stanze e mobili ed imbrattando con spray i muri. Il clima di insicurezza che avvolge chi contesta Maduro si fa quindi sempre più pressante:
Sul piano internazionale, diversi paesi del Sud America si sono detti contrari al riconoscere Maduro come presidente venezuelano. L'Argentina nei giorni scorsi aveva chiesto alla propria rappresentanza diplomatica di lasciare il Venezuela, mentre oggi la ministra degli Esteri Diana Mondino su X ha scritto che il suo paese riconosce l'altro leader d'opposizione, Edmundo Gonzalez, come legittimo presidente:
USA, Brasile, Colombia, Messico e diversi rappresentanti dell'UE hanno chiesto ripetutamente alle autorità venezuelane di pubblicare tutti i dati elettorali in loro possesso, in modo chiaro ed imparziale e senza alcuna mancanza. I tre paesi sudamericani hanno pubblicato oggi una dichiarazione congiunta nella quale si chiede di rispettare la volontà popolare e di porre fine agli scontri di piazza: