02 Aug, 2024 - 16:52

Chi è Dorian Petoku: dove è stato arrestato il pericoloso narcotrafficante e qual è il suo ruolo nella criminalità di Roma

Chi è Dorian Petoku: dove è stato arrestato il pericoloso narcotrafficante e qual è il suo ruolo nella criminalità di Roma

Chi è Dorian Petoku? È stato catturato il potente e pericoloso criminale che agiva nel mondo del traffico di stupefacenti a Roma. Le autorità avevano perso ogni sua traccia dal dicembre 2023, quando il narcotrafficante era riuscito ad evadere dalla comunità Il Rifugio situata a Sessa Aurunca, in provincia di Caserta. Dorian Petoku era lì rinchiuso dalla condanna in primo grado a una pena di reclusione.

Chi è Dorian Petoku: il ruolo nella criminalità di Roma

Il nome di Dorian Petoku era venuto a galla nel corso sia nel corso dell’indagine Brasile Low Cost che nella più recente denominata Grande Raccordo Criminale. Secondo gli inquirenti, per anni, avrebbe rivestito un ruolo chiave nella criminalità di Roma.

Era suo il compito di coordinare una fitta rete criminale allo scopo di rifornire le principali piazze di spaccio della Capitale. Lavorava a stretto contatto con Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, con il suo braccio destro Fabrizio Fabietti e con Salvatore Casamonica.

Dorian Petoku avrebbe avuto una parte fondamentale nel far arrivare in Italia le sostanze stupefacenti. Venne infatti ritenuto l’organizzatore dell’arrivo nel nostro Paese di un carico di 7 tonnellate di cocaina purissima proveniente dalla Colombia. L’operazione venne smascherata dalla preziosa azione di un agente della Guardia di Finanza infiltrato nella gang criminale.

L’episodio lo portò a fuggire ma nel 2021 le autorità lo rintracciarono in Albania, sua terra natale. Dorian Petoku si nascondeva infatti a Tirana, con la complicità di amici e parenti. Le forze dell’ordine lo fecero rientrare in Italia con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti a cui seguì la condanna agli arresti.

L’impuntato presentò però idonea documentazione medica al fine di attestare la sua tossicodipendenza e ciò impedì alla giustizia di condurlo in carcere. Venne dunque affidato alla già citata struttura di recupero in provincia di Caserta, ma nel dicembre del 2023 riuscì a scappare e darsi la macchia. Almeno fino ad oggi, quando è stato rintracciato e nuovamente assicurato alla giustizia.

Dov’è stato arrestato?

Dorian Petoku, oggi 35enne, aveva cambiato nascondiglio. Non era rientrato in patria come capitato prima del 2021, bensì era fuggito a Dubai. Qui gli inquirenti lo hanno individuato grazie ad un’importante operazione e alla collaborazione tra forze internazionali su iniziativa degli specialisti del Gico della finanza guidati da Marco Sorrentino.

Determinante è stato poi il lavoro di cooperazione tra gli esperti di sicurezza all’interno dell’ambasciata italiana negli Emirati Arabi Uniti e la direzione distrettuale antimafia di Roma. A mettere fisicamente in atto l’arresto sono stati gli agenti della Most Wanted Person Department Dubai Police, una sezione esclusivamente dedicata alla cattura di soggetti ricercati.

L’arresto è arrivato al culmine di un’attenta e scrupolosa attività della direzione antimafia e del personale di finanza. Sin dal giorno della sua fuga, gli inquirenti hanno analizzato il comportamento di ogni persona vicina al narcotrafficante e dopo mesi sono arrivati ad incastrarlo.

Proprio con questi elementi, si è arrivati a capire che un ruolo chiave nella latitanza di Dorian Petoku era rivestito da suo cugino Arben Zogu, figura molto influente nel mondo del narcotraffico albanese. Il Gruppo d'investigazione sulla criminalità organizzata ha dunque tenuto in particolare attenzione ogni spostamento del soggetto.

Sembrerebbe, inoltre, che il 35enne albanese, nonostante la condanna all’arresto da scontare in Italia, non avesse rinunciato a concludere affari internazionali nel campo del traffico di stupefacenti.

Dorian Petoku è ora sotto la custodia delle autorità emiratine in attesa della procedura di estradizione nel nostro Paese. A quel punto sarà scortato in Italia. Toccherà poi alla giustizia italiana decidere se ricondurre il fuggiasco nella comunità di Sessa Aurunca o individuare un’altra struttura di detenzione. 

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Valentina Todaro
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