Chi è l’uomo che narcotizzava le vittime con il latte di mandorla? I Carabinieri del Nucleo Operativo Stella di Napoli hanno attuato la misura di custodia cautelare per un uomo di 50 anni, originario del capoluogo campano. L’accusa a suo carico è quella di aver offerto alle vittime una bevanda a base di latte di mandorla opportunamente alterata con un sonnifero.
Le indagini hanno evidenziato come l’uomo, di cui sono state diffuse soltanto le iniziali F. M., avesse intossicato diverse persone con la stessa modalità.
L’individuo era già noto alle forze dell’ordine per precedenti penali ed è legato al mondo della droga, di cui peraltro sarebbe dipendente.
Il 50enne avrebbe escogitato una tecnica per narcotizzare le proprie vittime, somministrando loro bevande al cui interno aveva aggiunto forti quantitativi di benzodiazepine, uno psicofarmaco con potenti effetti sedativi.
Le autorità hanno impiegato solo qualche settimana per ricostruire le sue aggressioni. Lo scorso 6 luglio si era infatti presentato all’interno di un esercizio commerciale dedicato alla vendita di prodotti per la casa, fingendosi il cameriere appena assunto di un bar nelle vicinanze.
Aveva camuffato i connotati con una mascherina FFP2 di colore rosso e reggeva un vassoio con alcune bevande a base di sciroppo all’amarena o latte di mandorla da offrire alle quattro dipendenti del negozio. In ognuno dei drink però era stato aggiunto il forte sonnifero.
Le vittime, tutte donne e dell’età compresa tra 20 e 45 anni, non sono riuscite a respingere l’offerta così gentile del finto barista. Subito dopo aver consumato la bevanda, hanno però iniziato ad avere intensi giramenti di testa, fino a perdere completamente i sensi.
La presenza di altre persone nell’esercizio commerciale aveva però fatto desistere il 50enne dal suo intento finale. Le donne erano state quindi soccorse e assicurate alle cure del personale sanitario. Le seguenti analisi mediche avevano poi riscontrato la presenza di benzodiazepine e si era arrivati alla conclusione che erano state drogate.
Il 10 luglio 2024, il 50enne avrebbe affinato la tecnica e preso di mira altri tre commercianti della zona. Le vittime, un 50enne proprietario di una pescheria, sua figlia di 35 anni e una donna di 55 anni titolare di una tabaccheria, sono state soccorse e trasportate all’Ospedale Vecchio Pellegrini dopo aver accusato svenimenti. Anche in questo caso era stato appurato come fossero state drogate con la stessa sostanza.
Pare che in questo caso, il 50enne si sia servito dell’aiuto inconsapevole di un vero barista. Avrebbe acquistato delle bevande sempre a base di latte di mandorla, le avrebbe alterate e avrebbe chiesto al cameriere di consegnarle ai commercianti della zona.
Le indagini hanno fatto emergere che F. M. sarebbe stato anche responsabile dell’aggressione di una donna di 78 anni ischitana avvenuta al Molo Beverello il 21 giugno 2024. L’uomo anche in questo caso si sarebbe servito di una bevanda drogata, questa volta un caffè, per stordire la sua vittima.
Il 50enne narcotizzava le vittime con il puro scopo di derubarle. Nel caso delle quattro donne impiegate nel negozio di articoli per la casa, il piano non è arrivato alla conclusione per la presenza di altre persone.
Nelle altre circostanze, invece, F. M. avrebbe potuto approfittare dello stato di incoscienza delle vittime per prelevare illecitamente il denaro in loro possesso. In particolare sia la donna di 78 anni che il titolare della pescheria hanno evidenziato la sottrazione di banconote custodite nel portafoglio o nelle tasche.
La sua colpevolezza è stata appurata anche grazie agli elementi attinti dai sistemi di videosorveglianza. F. M. ora dovrà rispondere del reato di reato di tentata rapina e rapina aggravata. Oltre che di lesioni aggravate derivanti dalla somministrazione non voluta di sostanze pericolose per la salute.