08 Aug, 2024 - 18:00

Come cambia il credito d'imposta Zes Unica 2024 dopo il raddoppio dei fondi e la nuova comunicazione?

Come cambia il credito d'imposta Zes Unica 2024 dopo il raddoppio dei fondi e la nuova comunicazione?

Cambia il credito d'imposta della Zona economica speciale Unica 2024 (Zes) con il raddoppio dei fondi e una nuova comunicazione da inviare a chiusura del periodo di riferimento degli investimenti ammmissibili. Nel decreto omnibus varato dal Consiglio dei ministri nella giornata del 7 agosto 2024 sono stati aumentanti di 1,6 miliardi le risorse per la misura che consente l'agevolazione sulle spese di beni materiali e immateriali alle imprese collocate nelle regioni del Sud Italia.

Grazie ai precedenti 1,8 miliardi di euro (1,67 miliardi di euro, considerando i 130 milioni destinati alle aziende agricole), le risorse complessive ammontano a 3,27 miliardi di euro. Con le vecchie cifre, la percentuale media calcolata dall'Agenzia delle entrate di credito d'imposta sulle spese maturate dalle imprese era pari al 17,6668%, ben più bassa rispetto al 60% prospettato dal decreto originario per le imprese di Sicilia, Puglia, Campania e Calabria e a scalare per quelle di Abruzzo, Sardegna, Molise e Basilicata.

Adesso, con le nuove risorse, la percentuale di credito d'imposta dovrà risalire, in attesa anche della rideterminazione degli effettivi investimenti delle imprese. Il riconteggio potrebbe ottimizzare e liberare notevoli risorse da redistribuire tra quelle già stanziate.

Credito Zes Unica 2024, le due novità del decreto Omnibus: aumento dei fondi e nuova comunicazione

Due novità fondamentali arrivano dal decreto omnibus del governo circa l'operatività della Zona economica speciale (Zes) Unica 2024. Infatti, nel Consiglio dei ministri si è deciso di stanziare ulteriori 1,6 miliardi di euro per coprire gli investimenti delle imprese delle regioni del Sud Italia e accorciare la forbice tra la percentuale di bonus prospettata all'inizio (60%) e quella effettiva calcolata dall'Agenzia delle entrate 17,668%, pari al 10,6% reale (il 17,6% del 60%).

La reale copertura degli investimenti potrebbe far decidere le aziende di spostare i progetti di investimento verso l'altra misura di sostegno della politica industriale delle imprese, la Transizione 5.0, per la quale, nella giornata del 7 agosto 2024, il Gestore dei servizi energetici (Gse) ha aperto la piattaforma delle domande.

Adesso, con l'incremento delle risorse stanziate e il riconteggio da effettuarsi al termine della finestra temporale di riferimento degli investimenti (1° gennaio 2024 - 15 novembre 2024), molte imprese potrebbero vedersi finanziata una parte più consistente delle spese.

Decadenza bonus Zona economica speciale 2024 per chi non fa la comunicazione

Oltre al nuovo stanziamento di fondi della Zes Unica 2024, il decreto del 7 agosto stabilisce anche un nuovo adempimento a carico delle imprese richiedenti il credito d'imposta. Si prevede, infatti, una nuova comunicazione da inviare all'Agenzia delle entrate nella finestra temporale dal 18 novembre a 2 dicembre 2024, con l'obiettivo di attestare, "a pena di decadenza dall'agevolazione", l'avvenuta realizzazione degli investimenti entro la scadenza del 15 novembre 2024.

Gli investimenti devono essere quelli della comunicazione sulle spese già inoltrata nella finestra di domanda dal 12 giugno al 12 luglio 2024. In quella domanda le imprese avevano indicato:

  • gli investimenti, in via retroattiva, rispetto ai termini di domanda e partendo dal 1° gennaio 2024;
  • in via previsionale, quelli da realizzare fino al 15 novembre 2024, effettuando una stima.

Come deve essere fatta la comunicazione di Credito Zes Unica 2024 entro il 2 dicembre?

In base alle domande pervenute da oltre 16.000 imprese, il volume calcolato dei crediti d'imposta sugli investimenti è pari a 9,4 miliardi di euro, dei quali solo 240 milioni di euro effettivamente realizzati alla data della presentazione della domanda.

La stragrande maggioranza delle spese dovrà essere confermata entro la metà di novembre prossimo dall'effettiva realizzazione delle spese. Da questo punto di vista, il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, punta molto sul riconteggio delle risorse effettivamente impegnate da investimenti reali.

Da qui la nuova comunicazione che le imprese dovranno inviare al termine del periodo di finestra temporale degli investimenti e nella quale dovranno indicare:

  • il credito d'imposta effettivamente maturato sui propri investimenti;
  • le relative fatture elettroniche;
  • gli estremi delle certificazioni delle spese sostenute e rilasciati da un soggetto incaricato della revisione legale dei conti.
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Carlo Iacubino
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