08 Aug, 2024 - 11:45

Che cosa è successo a Marcinelle, in Belgio? L'8 agosto del 1956 il disastro in cui morirono 136 minatori italiani

Che cosa è successo a Marcinelle, in Belgio? L'8 agosto del 1956 il disastro in cui morirono 136 minatori italiani

Che cosa è successo a Marcinelle, in Belgio, l'8 agosto del 1956? Quanti italiani sono morti e come? Chi sono le altre vittime? Sono solo alcuni degli interrogativi che riguardano il famoso disastro che oggi in tanti stanno commemorando.

Che cosa è successo a Marcinelle, in Belgio, l'8 agosto del 1956? La ricostruzione del disastro 68 anni dopo

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Quanto accadde al Bois du Cazier è un richiamo alla memoria del sacrificio di tutti i lavoratori italiani deceduti all'estero nello svolgimento delle proprie attività professionali e a quanti hanno recato il contributo della propria industriosità a Paesi anche lontani,

ha dichiarato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il riferimento è all'incidente che l'8 agosto di 68 anni fa costò la vita a 232 lavoratori, di cui 136 italiani - provenienti perlopiù da Calabria, Abruzzo e Molise -, all'interno di una miniera per l'estrazione del carbone del Comune di Marcinelle, in Belgio.

Successe tutto in pochi attimi: stando a quanto ricostruito nel corso di lunghe indagini, a causa di un'incomprensione tra i minatori, il montacarichi su cui venivano caricati i vagoncini colmi di carbone da portare in superficie dal fondo del pozzo, fu avviato al momento sbagliato, finendo per urtare contro una trave d'acciaio, tranciando un cavo dell'alta tensione, una conduttura dell’olio e un tubo dell’aria compressa.

Un impatto fortissimo, che causò un cortocircuito e, di conseguenza, la propagazione di un incendio che in breve si estese anche alle gallerie superiori, soffocando i minatori. Si salvarono soltanto in 13, di cui 3 italiani. Tutti gli altri presenti perirono a causa dei fumi inalati: le misure di sicurezza adottate all'interno della cava, infatti, erano minime.

Tanti i messaggi dei politici in occasione dell'anniversario

È sulla necessità di fare di più per la sicurezza sul lavoro che si concentrano tanti dei messaggi istituzionali che in queste ore sono apparsi, sui social e non, a ricordare l'anniversario del disastro.

Oltre a quello del Presidente Mattarella, che ci ha tenuto a ricordare che, dal 2001, l'8 agosto si celebra, nel nostro Paese, anche la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, da citare quelli del Ministro degli Esteri Antonio Tajani e dei Presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana.

Gli italiani morti, "emigrati all'estero in cerca di un futuro migliore, sono simbolo di coraggio, sofferenza, fatica e resilienza", ha scritto il primo. "Ne onoriamo la memoria, una preghiera per loro", ha fatto sapere il secondo.

Sempre attuale il tema delle morti bianche

Il tema delle morti bianche resta, purtroppo, un tema caldo. Lo ha messo in luce il Presidente della Regione Molise Francesco Roberti, secondo cui, giornate come queste, dovrebbero essere improntate alla riflessione

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sull'importanza di garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose per tutti", come sancito dalla nostra Costituzione.

Lo riporta Rai News. Se ne parla spesso, ma tanti lavoratori continuano a perdere la vita mentre sono impegnati nelle proprie attività. Si pensi ai cinque operai che il 30 agosto di un anno fa furono travolti e uccisi da un treno in transito alla stazione di Brandizzo, nel Torinese, mentre lavoravano alla sostituzione di alcuni binari: avrebbero dovuto iniziare le operazioni di manutenzione solo dopo il blocco della circolazione ferroviaria, ma i loro responsabili corsero il rischio di dare il via ai lavori prima.

L'inchiesta che riguarda la loro morte è ancora in corso: in nove, in totale, risultano indagati. Le accuse sono di omicidio colposo e distrastro ferroviario colposo.

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Sara D'Aversa
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