Chi era Ludovico Vanoli? Ancora una tragedia nel base jumping. Solo qualche giorno fa infatti aveva perso la vita il 36enne Raian Kamel in un incidente sulle Dolomiti.
La scena si è ripetuta pressappoco alle ore 11:00 del mattino di ieri, venerdì 9 agosto 2024. La vittima è Ludovico Vanoli ed è morto dopo un imprevisto nel lancio con la tuta alare.
Con un gruppo di amici appassionati di questo sport estremo, l'uomo, si era recato sul monte Civetta, in provincia di Belluno. Tutti insieme si erano lanciati dal castello delle Nevere, una cima che si erge a 2.600 metri alle spalle del monte Moiazza, ma evidentemente Ludovico Vanoli ha avuto un’inaspettata complicazione.
I compagni di volo, una volta atterrati nei pressi del rifugio Capanna Trieste, si sono allarmati del suo mancato arrivo. È stato perciò lanciato l’allarme. Sul posto è immediatamente sopraggiunto un elicottero del Suem di Pieve di Cadore che ha potuto setacciare la zona dall’alto.
Tuttavia questa prima perlustrazione non ha dato esito positivo. Si è pertanto proceduto a far arrivare un secondo mezzo, l'elicottero dell'Air Service Center che collabora con il Soccorso Alpino Dolomiti Bellunesi. Dopo circa 2 ore e mezza dalla richiesta di intervento si è finalmente arrivati ad individuare il suo corpo, ripercorrendo la traiettoria di volo prestabilita dagli sportivi.
Ludovico Vanoli giaceva ormai senza vita a circa 100 metri dal versante settentrionale della Forcella della Cima dei Tre. Inutile ogni tentativo di soccorso con il medico che ne ha ufficializzato il decesso.
Gli operatori hanno recuperato il cadavere, issandolo sull’elicottero con un verricello. Successivamente la salma è stata trasportata a Capanna Trieste, in attesa delle disposizioni delle autorità.
Le autorità sono ancora impegnate per capire al meglio cosa si andato storto nel lancio. Sarà investigata opportunamente tutta l’attrezzatura e nei minimi dettagli la tuta alare per verificare se ci sia stato qualche malfunzionamento.
Analizzando il punto da dove il gruppo di base jumper si era lanciato con la posizione in cui il corpo è stato rinvenuto appare verosimile che Ludovico Vanoli abbia urtato uno sperone di roccia.
Proprio dai primi rilievi sembra che l’uomo abbia incontrato qualche problema nel mantenere la traiettoria prestabilita e si sia schiantato contro una guglia che si protendeva dalla parete montuosa.
L’impatto non gli ha dato modo di riottenere il controllo della caduta ed è rovinosamente precipitato al suolo.
Ludovico Vanoli aveva 41 anni. Lascia la moglie Marianna e due figli rispettivamente di 9 e 11 anni, oltre ad un fratello e una sorella. Era nato a Montichiari in provincia di Brescia, ma da tempo ormai si era trasferito a Madonna di Campiglio in Trentino con la famiglia.
Qui aveva dato ampio spazio alla sua grande passione per la montagna. Era infatti diventato il gestore della The Garden Snowboard Camp, una scuola di insegnamento per l’attività di snowboard.
Ancor prima si era avvicinato al mondo del Wakeboard, uno sport simile allo sci nautico ma da eseguire con la tavola da snowboard. Di questa disciplina aveva aperto nel 2010 una scuola sul Lago di Iseo e successivamente il club sportivo Wakeparadise proprio nella sua città natale.
La tragica scomparsa non ha sconvolto solo chi lo conosceva a Madonna di Campiglio ma anche tutta la comunità di Montichiari. La famiglia Vanoli è infatti molto nota nel comune bresciano. Ludovico era figlio del notaio Angelo Vanoli, venuto a mancare circa 10 anni fa.
Con la sua laurea in Giurisprudenza conseguita all’Università di Milano, Ludovico sembrava volesse ricalcare le orme del padre, prima del drastico cambiamento di vita per assecondare l’amore per lo sport di montagna.
E per un tragico scherzo del destino, proprio quella passione è risultata fatale.