L'idea di ottenere un impiego pubblico è da sempre associata a stabilità e sicurezza economica. Tuttavia, il percorso per diventare dipendente pubblico solitamente passa attraverso il superamento di concorsi pubblici, caratterizzati da un'elevata competizione e da basse probabilità di successo, vista la grande affluenza di candidati. Tuttavia, esistono delle eccezioni che permettono di accedere a una posizione nella Pubblica Amministrazione senza dover affrontare un concorso pubblico. Queste possibilità, previste dalla legge, sono però riservate a casi specifici e a determinate categorie di persone. Andiamo a scoprire come si può lavorare nella PA senza concorso e quando questo è possibile.
L’accesso ai posti di lavoro nella Pubblica Amministrazione è regolato dalla Costituzione italiana, che all'articolo 97 stabilisce il principio del concorso pubblico come modalità ordinaria per il reclutamento del personale. Questo principio è ulteriormente ribadito dal Decreto Legislativo 165/2001, noto anche come Testo Unico sul Pubblico Impiego, che prevede procedure selettive aperte e trasparenti per garantire l'equità e l'imparzialità nell'assunzione di nuovi dipendenti. Tuttavia, il legislatore ha previsto alcune deroghe a questo principio, consentendo assunzioni senza concorso in casi di particolari esigenze di interesse pubblico.
La possibilità di essere assunti senza concorso è prevista in casi specifici e per determinate categorie di lavoratori. Di seguito, analizziamo i principali scenari in cui è possibile accedere a un impiego nella Pubblica Amministrazione senza partecipare a un concorso pubblico.
Una delle modalità previste per l'assunzione senza concorso riguarda l'avviamento degli iscritti negli elenchi anagrafici, noti anche come vecchie liste di collocamento. Questa modalità è applicabile per le qualifiche e i profili per cui è richiesto solo il requisito della scuola dell’obbligo, senza ulteriori specializzazioni. Questo tipo di assunzione riguarda principalmente le categorie professionali più basse, dove non è richiesta una specifica professionalità o titolo di studio superiore.
Un'altra eccezione al principio del concorso pubblico è prevista per l'assunzione di lavoratori invalidi. In base alla Legge 68/1999, che regola il collocamento mirato dei disabili, le amministrazioni pubbliche, le aziende e gli enti pubblici sono obbligati ad assumere una quota di lavoratori disabili, effettuando la selezione attraverso la chiamata numerica degli iscritti nelle liste di collocamento mirato. Questa procedura è subordinata alla verifica della compatibilità tra l'invalidità del candidato e le mansioni da svolgere.
La chiamata diretta nominativa è un’altra modalità di assunzione senza concorso riservata alle cosiddette categorie protette. Tra queste rientrano le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, i coniugi e i figli delle vittime sul lavoro, e i testimoni di giustizia. Questa particolare procedura consente di bypassare il concorso pubblico, garantendo un accesso diretto al lavoro nella Pubblica Amministrazione per queste categorie.
In alcuni casi, la legge consente l’assunzione temporanea di personale senza ricorrere al concorso pubblico. Questo avviene soprattutto in situazioni di emergenza o necessità straordinaria, dove è richiesto il supporto di competenze specifiche. Un esempio tipico è rappresentato dai contratti a tempo determinato nel settore scolastico, dove, per coprire posti vacanti o supplenze, si procede spesso con incarichi temporanei senza concorso.
Un altro caso di assunzione temporanea senza concorso riguarda i contratti di collaborazione e consulenza. Questi contratti vengono utilizzati quando è necessaria una prestazione d’opera intellettuale specifica e non è possibile reperire tali competenze all'interno dell'amministrazione pubblica. Tali incarichi sono generalmente limitati nel tempo e legati a progetti specifici.
Il Decreto Legge 44/2023 ha introdotto una significativa novità, permettendo alle Pubbliche Amministrazioni di assumere giovani laureati con contratti di apprendistato, senza necessità di concorso pubblico. Questa possibilità, valida fino al 31 dicembre 2026, consente alle amministrazioni di reclutare fino al 10% delle proprie capacità assunzionali, percentuale che sale al 20% per Comuni, Unioni di Comuni, Province e Città metropolitane. Il contratto di apprendistato, della durata massima di 36 mesi, può trasformarsi in un'assunzione a tempo indeterminato al termine del periodo, qualora il lavoratore abbia ricevuto una valutazione positiva.
Non tutti i posti stabili nel settore pubblico richiedono il superamento di un concorso. Le aziende partecipate dallo Stato, che possono operare in vari settori, dall'energia ai trasporti, non sono soggette all'obbligo di selezione tramite concorso pubblico, se non interamente controllate dallo Stato. Queste aziende possono quindi adottare procedure di selezione più snelle, simili a quelle del settore privato, offrendo opportunità di impiego a chi cerca un "posto fisso" senza dover affrontare un concorso pubblico.