Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri aveva promesso rapidi interventi e così è stato: oggi 21 agosto 2024 agenti della Polizia Locale capitolina, insieme agli operatori dell'Ama e dei servizi sociali, hanno avviato lo sgombero di uno degli accampamenti abusivi presenti nella riserva di Monte Mario.
Dopo l'incendio che aveva colpito la stessa zona alla fine di luglio, i residenti avevano chiesto a gran voce che le autorità si attivassero per risolvere la situazione di abbandono e degrado nella quale versava la riserva.
L'amministrazione comunale di Roma inizia le opere di sgombero degli accampamenti abusivi di Monte Mario. Un'operazione, avviata nella prima mattinata di oggi 21 agosto 2024, resasi necessaria dopo che un grosso incendio aveva distrutto gran parte della vegetazione e del bosco nel parco: le fiamme erano partite da una cucina improvvisata presente in uno degli accampamenti abusivi.
Sul posto, oltre gli operatori dell'Ama, erano presenti anche le forze della Polizia Locale e alcuni funzionari dei servizi sociali capitolini. All'interno dell'accampamento sgomberato oggi, in Via del Parco della Vittoria, erano presenti fra le 10-12 persone, tutte adulte e di nazionalità rumena. Sono state avvisate che gli altri accampamenti della zona, tre, verranno al più presto smantellati.
Com'è possibile vedere dalle diverse immagini, tende e suppellettili erano state ricavate da materiali di scarto, da rifiuti che oltre ad esser pericolosi a livello d'igiene possono risultare mortali anche in caso di qualche incendio fortuito.
Ciò che è successo a fine luglio, con l'incendio che per ore ha bruciato sulla collina di Monte Mario e dintorni, rappresenta un monito per l'amministrazione comunale capitolina, affinché trovi un piano d'azione comune ed efficace contro queste situazioni di degrado e di difficoltà.
A coordinare questo primo intervento, che vuole restituire ordine e decoro alla riserva di Monte Mario, c'era anche la vicecomandante della Polizia Locale di Roma Capitale, Donatella Scafati. Come accennato, negli occhi degli abitanti di zona ci sono ancora le immagini e i video delle fiamme che hanno distrutto gran parte della vegetazione e di alcuni accampamenti abusivi.
In quelle ore concitate, nonostante gli sforzi dei Vigili del Fuoco, si era diffuso il timore che le fiamme arrivassero a lambire le case ai piedi di Monte Mario. Una circostanza che fortunatamente non si è avverata, ma molti abitanti hanno espresso la propria frustrazione riguardo il degrado imperante nella riserva: non sarebbe possibile offrire una sistemazione dignitosa alle persone che abitavano nella riserva, senza che siano costrette a vivere d'espedienti o in situazioni pericolose e degradanti?
E sulla pericolosità di queste sistemazioni di fortuna si è concentrata Scafati, che ha raccontato anche quali saranno i prossimi passi riguardo gli sgomberi:
Gli occupanti sono stati censiti e informati che saremmo venuti oggi a sgomberare il sito. All'interno non è stato trovato nessuno. Ama ci ha detto che le operazioni di pulizia andranno avanti per diverse settimane, con gli uomini della polizia locale che saranno sempre presente durante i lavori. Tra gli occupanti non vi erano fragilità, non c'erano minori, erano tutti di nazionalità romena e adulti.
Scafati ha poi aggiunto:
Dopo le Forze dell'Ordine, è tempo anche per l'Ama spiegare il tipo di intervento messo in campo e i progetti futuri riguardanti lo sgombero di altri luoghi di degrado. Il presidente dell'ente, Bruno Manzi, ha indicato che l'Ama è pronta a lavorare in sinergia con gli altri enti comunali, affinché possano essere restituite ai cittadini zone che altrimenti resterebbero inaccessibili.
Proprio sull'unione di intenti si concentra l'intervento di Manzi, che ha raccontato anche come gli operatori dell'Ama operino spesso in situazioni complesse. Non si tratta soltanto delle reazioni (anche di violenza fisica) che possono nascere nelle persone che vivono negli accampamenti abusivi, ma anche del materiale che si trova lì: rifiuti anche pericolosi che vanno trattati con attenzione.
Manzi ringrazia sia la Polizia Locale sia gli operatori sociali per il loro aiuto: