Mancano pochi giorni allo sciopero del 9 settembre 2024 a Roma in cui i lavoratori ATAC incroceranno le braccia.
L’agitazione metterà a rischio la circolazione di metro, bus e tram nell’intera Capitale creando molti disagi a viaggiatori e pendolari di rientro dalle vacanze.
Lo stop avrà durata di 8 ore e interesserà sia ATAC che i mezzi periferici di RomaTpl e Cotral.
Lo sciopero nazionale di 8 ore indetto per lunedì 9 settembre 2024 dalle principali organizzazioni sindacali regionali di Roma e Lazio, tra cui Filt-Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Fna e Cisal prevede l’astensione dal lavoro dalle 8:30 alle 16:30. Orari in cui chi aderirà alla manifestazione durante si fermerà. I mezzi in servizio, quando possibile, completeranno comunque la corsa prima di rientrare nei propri depositi.
I servizi di trasporto gestiti da ATAC, inclusi autobus, metropolitana e tram, ma anche quelli forniti da Cotral, potrebbero subire varie interruzioni e ritardi.
Anche chi si sposta in treno sarà colpito dallo sciopero del 9 settembre. Lo stop ferroviario infatti durerà dalle 3:00 dell’8 settembre fino alle 2:00 del giorno successivo.
A peggiorare la situazione, nella giornata di domenica 8 settembre non sono previsti i servizi minimi garantiti, solitamente attivi nei giorni feriali, ciò significa che molti passeggeri potrebbero trovarsi bloccati senza alternative.
Per avere maggiori dettagli sulle modalità dello sciopero a Roma e nel Lazio si consiglia di consultare, sul portale dell’azienda regionale Astral, tutte le informazioni pubbliche fino a questo momento. Ulteriori notizie saranno fornite nei prossimi giorni, come avviene di consueto.
I sindacati che hanno indetto lo sciopero dei mezzi pubblici del prossimo lunedì a Roma, Milano e in altre città italiane, hanno fatto sapere, tramite una nota sul proprio sito le motivazioni che hanno portato a tale decisione.
Allo sciopero nazionale hanno infatti aderito le segreterie regionali di Roma e Lazio della Filt-Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Fna Cisal. I principali sindacati di fatto continuano la protesta, dopo lo sciopero del 18 luglio scorso per il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale di autoferrotranvieri e internavigatori scaduto il 31 dicembre 2023.
I sindacati, scrivono nella nota, hanno registrato da parte delle associazioni datoriali posizioni inaccettabili, non solo riguardo alle istanze promosse dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore, caratterizzato da un crescente deterioramento delle condizioni lavorative e retributive, dalla conseguente e strutturale carenza negli organici aziendali, dagli episodi di aggressioni fisiche e verbali sempre più diffusi ai danni degli operatori front-line, dalla cronica difficoltà nel reperire nuovi conducenti e altre figure specializzate, dal rischio sempre più tangibile della riduzione dei servizi. Senza dimenticare l’impossibilità di offrire un trasporto pubblico locale adeguato, ma anche riguardo a tematiche inerenti la sopravvivenza e gli interessi complessivi del settore.
La Uiltrasporti conclude poi affermando che:
In caso di sciopero e necessità di muoversi da una parte all'altra della città diventa fondamentale trovare soluzioni alternative per spostarsi.
Dal momento che uno dei principali problemi è l’aumento del traffico automobilistico è sconsigliato l'uso della propria vettura. Si può, però, ad esempio ricorrere ai servizi di noleggio di monopattini, biciclette o scooter elettrici in grado di far bene all'ambiente e risolver e il problema del trasporto nelle aree urbane.