Al lavoro sulla prossima manovra 2025, il Governo è chiamato a esaminare diversi temi in tavola, tra cui una possibile stretta su bonus e detrazioni che potrebbe seriamente mettere a rischio molte delle misure attualmente in vigore.
Dal 2025 non sarà più possibile utilizzare le una tantum e neppure riprogrammare la spesa per il cofinanziamento dei fondi dell’Unione europea.
Si tratta di una stretta molto grande che pone l’esecutivo dinnanzi a scelte non semplicissime, mettendo a rischio proprio le misure attualmente in vigore e coperte fino a fine anno.
Quali sono i bonus e le detrazioni a rischio nel 2025?
Il Governo sta lavorando alla nuova Legge di Bilancio per il 2025. Sono tante le misure per le quali si prevede una riconferma, molte altre, invece, potrebbero essere a rischio di taglio. Rispetto alle previsioni, si profilano tempistiche maggiori sia per l’impostazione della manovra che per l’invio a Bruxelles del Piano strutturale di bilancio richiesto dalle nuove regole dell’Unione Europea.
Il piano, con ogni probabilità, verrà presentato in Consiglio dei Ministri dopo la metà del mese di settembre. Il Parlamento avrà a disposizione una decina di giorni per esaminarlo e per dare un suo parere. I tempi, comunque, sembrerebbero essere molto flessibili.
Tuttavia, se da una parte viene concessa flessibilità, dall’altra parte non si potranno più utilizzare le agevolazioni e gli incentivi una tantum e non sarà neppure concessa la riprogrammazione della spesa per il cofinanziamento dei fondi dell’Unione Europea.
Una vera e propria stretta che metterà il Governo sotto pressione per cercare di rifinanziare i 18 miliardi di interventi e bonus previsti per quest’anno e coperti solo fino al 31 dicembre.
Considerate le circostanze e le risorse limitate, il Governo starebbe pensando a una revisione delle agevolazioni, stabilendo un vero e proprio stop ai bonus a pioggia.
Da una parte, potrebbe essere previsto un taglio alle detrazioni e alle deduzioni fiscali e dall’altra parte alla riduzione degli sconti fiscali. Inoltre, non è da escludere neppure che la manovra 2025 possa abbracciare una revisione dei bonus per le ristrutturazioni edilizie.
Non bisogna affatto pensare che la totalità dei bonus e delle detrazioni sia a rischio cancellazione. Si prospetta, tuttalpiù, l’idea di tagliare alcune delle detrazioni che riguardano i redditi più alti. Tra i diversi, probabilmente, il primo taglio potrebbe toccare agli sgravi minori, ma che andrebbero a incidere davvero poco sul risparmio. Parliamo di tutte quelle agevolazioni con un valore di circa 10 milioni di euro ciascuna.
Ipotizzando la mancata conferma di tutti questi piccoli sgravi, si potrebbero risparmiare circa 400 milioni di euro: una somma interessante, ma insufficiente a garantire il raggiungimento degli obiettivi del Governo.
Quel che serve è un’azione che porti un congruo risparmio di almeno qualche miliardo di euro. Dove trovare le risorse? Circa due miliardi di euro potrebbero essere recuperati tagliando alcune detrazioni per i redditi più alti. Si tratta di una via che porterebbe in due direzioni: rinsaldare i conti dello Stato e perseguire il criterio di progressività fiscale.
Ricordiamo, a tal proposito, che una progressiva riduzione delle detrazioni per i redditi superiori a 120.000 euro era stata effettuata nel 2020. Il risultato non fu dei migliori. Qualche anno più tardi, nel 2023, si decise di riprovare l’esperimento, che permise di raccogliere 220 milioni di euro. Una cifra considerevolmente più alta rispetto ai 30 milioni precedenti, ma sempre insufficiente.
Quali sono, quindi, i bonus a rischio? Si è parlato del bonus mobili ed elettrodomestici e del bonus verde 2024. Per il momento, però, si tratta solo di ipotesi e nulla è certo. Se vogliamo saperne qualcosa in più e avere informazioni più certe rispetto al futuro di bonus e agevolazioni, dobbiamo solo attendere che i lavori per la manovra 2025 vadano avanti.