Nel 2025 l’Assegno di inclusione potrebbe essere esteso a una platea maggiore di potenziali beneficiari e si prevedono anche importi più alti.
Il Governo, infatti, ha l’intenzione di ampliare la platea perché, a oggi, il numero dei beneficiari è inferiore rispetto alle stime iniziali.
Si ipotizza un intervento sui requisiti di accesso nella manovra 2025; intervento che potrebbe agevolare alcune famiglie permettendole di accedere all’Assegno di inclusione.
Cosa cambierà?
Al lavoro per la prossima manovra, si sta discutendo sulle misure per il sostegno alla famiglia e al ceto medio: per esempio, si pensa a un nuovo Assegno unico per i figli o più detrazioni fiscali.
Il Governo ha due priorità e per entrambe si è alla ricerca di risorse. Si pensa di ricercarle anche attraverso lo strumento del concordato preventivo biennale che dovrebbe diventare più attrattivo attraverso lo strumento del decreto omnibus.
La misura per la natalità per eccellenza è l’Assegno unico e universale, il quale potrebbe essere rinforzato, se non arricchito. Si tratta non tanto di una previsione, quanto più di un’ipotesi dell’introduzione di una soglia di reddito che andrebbe a cambiare del tutto la misura di tipo universalistico. Inoltre, si sta anche pensando di escludere la misura dall’Isee per evitare ricadute su altre eventuali agevolazioni.
In ogni caso, nelle intenzioni del Governo ci sarebbe la volontà di ampliare la platea dell’Assegno di inclusione, considerando che, attualmente, i beneficiari sono nettamente inferiori rispetto alle previsioni e alle stime fatte inizialmente.
Le ultime Leggi di Bilancio hanno dato una stretta a molte misure, anche se, d’altra parte, hanno dato diversi aiuti alle famiglie che si trovano in uno stato di difficoltà economica.
Per le famiglie in disagio economico e maggiormente in difficoltà, è stato istituito l’Assegno di inclusione, una misura che, dal prossimo anno, potrebbe cambiare.
Infatti, tra le diverse ipotesi al vaglio c’è quella di modificare i requisiti di accesso alla misura, in modo tale da concedere a un maggior numero di famiglie di poter fruire della misura.
Attualmente, l’Assegno di inclusione viene percepito da circa 700.000 famiglie beneficiarie. La maggior parte dei beneficiari è localizzata nelle regioni del sud Italia.
Secondo stime e previsioni, le risorse erano state stanziate per un numero nettamente maggiore di beneficiari. Perché la misura viene percepita da pochi beneficiari rispetto alle previsioni? Molto probabilmente, non era stato preso in considerazione che i requisiti fissati fossero troppo stringenti, tali da negare l’accesso a molte potenziali famiglie che avrebbero potuto far parte della platea.
Proprio per questo motivo, nel 2025 potrebbe arrivare una modifica proprio ai requisiti di accesso. Il problema, o meglio, lo scoglio da superare sono proprio le risorse molto difficili da reperire.
Come potrebbero cambiare i requisiti? Una via da percorrere potrebbe essere proprio la modifica al requisito reddituale. La soglia potrebbe essere innalzata a 8500 euro, inglobando circa 100.000 famiglie in più. Gli altri requisiti, invece, non dovrebbero variare. Per esempio, potrebbe non subire ritocchi neppure il requisito patrimoniale.
Innalzando la soglia reddituale di riferimento si andrebbe, contemporaneamente, ad aumentare l’importo percepito. Ovviamente, ciò a condizione che il Governo non ponga limitazioni in tal senso.
In caso contrario, le famiglie potrebbero ricevere un importo maggiore rispetto a quanto veniva riconosciuto con il Reddito di Cittadinanza.
Attualmente, si stabilisce che l’Assegno di inclusione ha un valore pari alla soglia massima meno il reddito effettivamente percepito.
Si tratta solo di ipotesi e di certo non c’è assolutamente nulla. Rimando sul piano delle ipotesi, qualora ciò che abbiamo detto si verificasse, ci troveremmo di fronte a un aumento dei beneficiari e anche a importi maggiori.