Bonus Befana 100 euro: ecco a chi spetta, cosa cambia e come funzionerà? Il governo Meloni starebbe lavorando alla Manovra 2025 e secondo fonti autorevoli il Bonus Befana 100 euro potrebbe essere anticipato già alla fine del corrente anno.
Secondo quanto rilevato dal viceministro al Tesoro Leo, il governo starebbe pensando di anticipare alla fine del corrente il Bonus Befana 100 euro, che avrebbe dovuto essere previsto per inizio anno 2025. La finalità del Bonus Befana 100 euro è quella di aiutare le famiglie italiane in un determinato periodo dell’anno. Il bonus spetterebbe solo ai lavoratori subordinati con reddito complessivo non superiore ai 28.000 euro con coniuge e figlio a carico fiscale.
Il Bonus Befana 100 euro si inserisce tra le misure di sostegno economico alle famiglie ed allo studio ci sarebbe l’ipotesi di rafforzare l’assegno unico. Tra le altre misure di sostegno economico alle famiglie italiane, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni sarebbero confermati anche i fringe benefits per i lavoratori con i figli ed il bonus mamme.
Il governo Meloni è al lavoro sulla Manovra 2025 e sono già ben chiare le priorità della maggioranza: sostegno ai ceti medi ed alle famiglie italiane con figli. Circolano da giorni possibili indiscrezioni in merito alla riduzione delle tasse per i nuclei familiari con figli a carico. A confermarlo sarebbe anche il ministro del Tesoro Giorgetti.
La finalità dell’esecutivo è quella di abbassare il livello di tassazione troppo elevato: chi guadagna fino a 50mila euro necessita di aiuti economici e di sostegno da parte dello Stato. Per poter abbassare le tasse al ceto medio è necessario reperire le risorse economiche necessarie. Il Bonus Befana 100 euro potrebbe essere revisionato e anticipato già alla fine del corrente anno 2024. Il ministro del Tesoro ha sottolineato che potrebbe diventare il Bonus Babbo Natale.
A chi spetta il Bonus Befana 100 euro? L’agevolazione spetterebbe solo ai lavoratori con contratto di lavoro subordinato che hanno un reddito non superiore ai 28.000 euro, che hanno un coniuge ed un figlio a carico. Nel caso in cui il coniuge manchi, è necessario che ci sia almeno un figlio a carico fiscale. Inoltre, per poter beneficiare del Bonus Befana 100 euro è necessario che l’imposta lorda sia superiore alle detrazioni spettanti.
Il Bonus Befana 100 euro non spetta a tutti i contribuenti che hanno un reddito imponibile inferiore agli 8.500 euro, ovvero ai c.d. incapienti. Questo paletto comporta l’esclusione di milioni di lavoratori part time e persone meno abbienti. Tra tutti coloro che riceveranno il Bonus Befana molti riusciranno a percepire 100 euro a causa di tagli correlati alla contribuzione Irpef, alle addizionali locali e all’Irpef.
Tra le altre misure di sostegno economico alle famiglie italiane, il governo Meloni punta a riconfermare l’Assegno Unico per i figli. La finalità è quella di favorire la natalità e di combattere la denatalità. Le ipotesi allo studio da parte dell’esecutivo sarebbero quella di potenziare l’assegno unico oppure di introdurre detrazioni per i figli. La finalità è quella di venire incontro alle esigenze dei ceti medi e delle famiglie che hanno figli a carico. Ciò è stato confermato anche dal ministro dell’Economia. Tra le ipotesi allo studio ci sarebbe la possibilità di trovare una soluzione intermedia: l’introduzione di detrazioni fiscali a seconda degli scaglioni reddituali.
Per incentivare la natalità il governo starebbe valutando la possibilità di potenziare l’assegno unico, facendo non rientrare l’assegno nel computo dell’Isee, almeno per le famiglie numerose. L’importante è reperire le risorse: nei primi sette mesi del corrente anno l’assegno ha comportato un esborso pari a oltre 11 miliardi di euro e entro la fine dell’anno comporterebbe un esborso pari a 19 miliardi di euro.
Tra le altre misure a sostegno delle famiglie italiane ci sarebbe il Bonus Mamme, che sarà riconfermato per l’anno 2025. Questa agevolazione comporta la decontribuzione per le lavoratrici assunte con contratto di lavoro subordinato. Nel caso di mamma lavoratrice con 3 figli, la decontribuzione potrebbe arrivare a 3.000 euro all’anno. Altra novità prevista riguarda i fringe benefits, che prevedono due soglie di esenzione: 1.000 euro per tutti e 2.000 euro per i lavoratori che hanno due figli.