Moda e calzaturiero in crisi profonda: Confartigianato lancia il monito. Ecco quali sono le città più colpite.
I dati confermano il peggioramento della situazione del comparto moda rispetto alla scorsa estate 2023. Nel primo semestre del corrente anno le imprese produttrici della filiera moda hanno registrato un calo pari a oltre 5 punti percentuali delle esportazioni, con una perdita pari a 1,8 miliardi in termini valoriali. Nei primi sei mesi dell’anno le imprese hanno registrato una contrazione dei ricavi da vendite di quasi 10 milioni di euro al giorno.
Non sono solo i dati relativi alle vendite ad essere negativi, ma anche quelli relativi alla produzione. Anche il calzaturiero soffre: nel primo semestre del corrente anno si è registrata una flessione del fatturato e delle esportazioni. Forte calo anche per l’indice Istat della produzione industriale pari a quasi 20 punti percentuali. A soffrire di più è il comparto della moda di lusso.
Confartigianato con i dati alla mano lancia il monito: il comparto moda e il settore calzaturiero sono in profonda crisi. Nel primo semestre del corrente anno si è registrata una contrazione di oltre 5 punti percentuali sul versante dell’export. I ricavi da vendite all’estero sono crollati di quasi dieci milioni di euro al giorno: le contrazioni maggiori riguardano il mercato elvetico (quasi 55 punti percentuali in meno), segno negativo per il Regno Unito (quasi 9 punti percentuali) e il mercato tedesco (oltre 7 punti percentuali in meno).
Facendo una mappatura delle città più colpite dalla crisi del settore moda, Confartigianato mette in evidenza che Varese è la città che ha subito la contrazione più intensa in termini percentuali, segue il capoluogo toscano con una contrazione di oltre 16 punti percentuali, la città di Treviso con quasi 16 punti percentuali e la città di Biella con oltre 15 punti percentuali in calo.
Non solo i dati relativi alle vendite hanno subito un calo, ma anche quelli relativi alla produzione hanno subito una contrazione. I dati di Confartigianato mettono in evidenza che il valore è sceso di oltre 18 punti percentuali a luglio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il calo produttivo eccede le flessioni registrate in Spagna ed in Germania. In Francia la produzione è cresciuta di oltre un punto percentuale.
Confartigianato avverte che hanno subito un peggioramento i dati previsionali relativi agli ordini e quelli riguardanti le assunzioni di risorse umane all’interno della filiera moda. Per il trimestre settembre-novembre 2024 le proiezioni sulle assunzioni registrano una contrazione di quasi sei punti percentuali rispetto al precedente anno.
Il Presidente della Confederazione degli artigiani e delle piccole imprese, Marco Granelli, ha indirizzato una lettera in cui viene denunciata la gravità della situazione del comparto moda che investe le piccole e medie imprese. Nella missiva viene sollecitata tutta una serie di interventi volti a scongiurare la contrazione del comparto moda e del settore calzaturiero, che sono considerati componenti importanti della manifattura tricolore. Il ministro delle Imprese sottolinea che c’è grande impegno a prendere in considerazione le proposte avanzate ed a sostegno delle piccole imprese operanti nel settore moda.
Tra le misure richieste c’è la richiesta di sospensione del versamento dei debiti tributari da parte delle imprese che si trovano in difficoltà economica. Altra misura richiesta è quella relativa all’estensione della Cassa integrazione in deroga a tutte le tipologie delle aziende operanti nel comparto moda. Tra le altre misure c’è l’incremento del 50 percento dell’aiuto di Impresa 4.0, oltre alla semplificazione dell’iter procedurale per accedere ai prestiti Simest per patrimonializzare le imprese.