Come tutte le mattine era uscito di casa per andare a scuola: non poteva sapere che sarebbe stato il suo ultimo giorno. Tommaso Bisciari, 14 anni, si è accasciato a terra dopo essere tornato in classe dal bagno. Poco dopo è morto in ambulanza nonostante i tentativi del personale medico intervenuto di salvarlo. Tre anni fa aveva scoperto di avere una malattia cardiaca congenita: il padre, Luca, ha fatto sapere che da due anni e mezzo era in lista d'attesa per un trapianto.
I fatti risalgono alla mattinata di ieri, 24 settembre. Secondo le ricostruzioni dei presenti, Tommaso Bisciari, 14 anni, avrebbe chiesto all'insegnante di poter andare al bagno; poi, al rientro in classe - frequentava l'Istituto tecnico Olivetti di Fano -, si sarebbe improvvisamente accasciato a terra davanti agli occhi dei compagni.
Inutili i tentativi dei soccorritori del Suem 118 intervenuti di rianimarlo: nonostante l'uso di un defibrillatore e il massaggio cardiaco, per il ragazzino non c'è stato nulla da fare. Si è spento in ambulanza, durante il trasporto in ospedale. Sembra che avesse una malattia cardiaca congenita e che fosse sotto osservazione.
Il magistrato della Procura competente ha deciso di non disporre alcuna autopsia e di restituire subito il corpo ai familiari, già provati dalla recente perdita della nonna di Tommaso, spentasi dopo una lunga malattia.
ha spiegato il padre al Resto del Carlino, aggiungendo che da ben due anni e mezzo aspettavano che fosse chiamato per un trapianto al cuore: era in lista d'attesa al Sant'Orsola, dove era in cura.
La chiamata, però, non è mai arrivata.
La sua morte ha lasciato sgomenta la comunità locale.
ha scritto sui social il sindaco di Fano, Luca Serfilippi. Come lui, in tanti hanno rivolto un pensiero al 14enne, strappato alla vita troppo presto. "Addio piccolo Tommy, non ci sono parole", scrive qualcuno. "Quanti altri morti dobbiamo contare prima che si metta mano in modo massiccio alla sanità?", si chiede qualcun altro.
Lascia il padre, collaboratore scolastico; la madre Laura, dipendente comunale e due fratelli: uno di 20 anni e uno più piccolo, di 10. Amava la tecnologia e i videogiochi. Da grande "avrebbe voluto fare il farmacista". Un malore, invece, se l'è portato via in pochi minuti. Poco prima aveva inviato un messaggio alla madre rassicurandola che era tutto a posto.
Era stata lei, di mattina, ad accompagnarlo, prima di andare al lavoro. Sarebbe stata tra le prime persone ad arrivare dopo l'allarme, senza poter fare niente per aiutarlo. Il prossimo 27 settembre alle ore 15 si terranno, presso la Chiesa di San Cristoforo di Fano, i funerali. La sua storia ricorderà a qualcuno quella di Asia D'Amelio.