È stato trovato morto all'interno della sua abitazione di Catasco di Garzeno, in provincia di Como, nella mattinata di mercoledì 25 settembre 2024: stando alle prime ricostruzioni, sarebbe stato ucciso a coltellate. Candido Montini, ex vicesindaco, titolare di un negozio di alimentari, aveva 76 anni e viveva da solo: ecco cosa ne sappiamo.
Dopo essersi lasciato alle spalle la carriera politica, avendo ricoperto prima il ruolo di vicesindaco e poi quello di consigliere del piccolo Comune di Garzeno, in provincia di Como, Candido Montini, 76 anni, aveva iniziato a dedicarsi interamente a un negozio di alimentari di sua proprietà.
Nella mattina di ieri, 25 settembre 2024, è stato trovato morto all'interno della sua abitazione di via Monti, a Catasco, nella Valle Albano, da un fornaio locale che, insospettitosi del fatto che non avesse ritirato le consuete ceste di pane, si è recato presso la sua bottega, trovandola chiusa, e poi a casa sua. Da lì l'allarme.
Stando alle prime ricostruzioni, l'uomo sarebbe stato ucciso a coltellate. Sul suo corpo, infatti, erano presenti vistose ferite. La Procura di Como ha ora aperto un'inchiesta per omicidio contro ignoti. Le indagini sono affidate ai carabinieri, che dovranno fare luce sul movente dell'aggressione e risalire all'identità di chi l'ha commessa.
Montini, vedovo, con due figli, non sembrava avere nemici: chi lo conosceva sostiene, anzi, che fosse benvoluto e stimato. D'altra parte, in casa sua non sarebbero stati trovati segni di effrazione e non mancherebbero oggetti di valore: circostanza che porterebbe ad escludere l'ipotesi di una rapina finita male.
Ma allora cosa può essergli successo? Chi poteva avere dei motivi per fargli del male? Lo ha colto di sorpresa? Lo chiariranno i prossimi accertamenti. Intanto sul corpo del 76enne, trasferito all'obitorio del Sant'Anna, sarà eseguita l'autopsia. L'obiettivo è capire quanti colpi gli siano stati inferti e quali siano stati quelli mortali, ma anche a che ora risalga il decesso.
Il suo caso segue di appena qualche settimana quello del 52enne Angelo Grassi, trovato morto all'interno della sua abitazione del quartiere Fiori di Santa Marinella, in provincia di Roma, dopo l'allarme lanciato da alcuni suoi vicini. Sembra che il suo corpo, al momento del ritrovamento, fosse in stato di decomposizione.
Stando alle ricostruzioni, anche lui, come Montini, sarebbe stato ucciso. Da chi? Un uomo più giovane che conosceva bene: il 36enne romeno Cristian Vasile Basel. Sembra che da un po' lo avesse accolto in casa e che, non avendo un cellulare, utilizzasse il suo. "Lo chiamava il suo caro amico, hanno raccontato i conoscenti ai giornalisti, spiegando che Grassi "era una persona fragile, ma innocua".
Figlio di uno stimato medico in pensione della Capitale, frequentava il Serd locale per problemi di tossicodipendenza: l'ipotesi di chi indaga sulla sua morte è che possa essere stato soggiogato e sfruttato economicamente dal 36enne, che poi, per qualche motivo - forse una richiesta di denaro non corrisposta - l'avrebbe ucciso.
Ad incastrarlo, le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nei pressi della casa della vittima e diverse testimonianze, di cui alcune di persone che la notte del delitto lo avrebbero sentito urlare. Nei suoi confronti è già stato convalidato il fermo. Come è stato convalidato per Moussa Sangare, il 31enne italiano di origini maliane che ha confessato di aver ucciso Sharon Verzeni a Terno d'Isola.