La felicità per i complimenti ricevuti dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ma anche la volontà di lanciare un messaggio importante: dare sostegno ai sogni di tanti ragazze e ragazzi che vogliono gareggiare e rappresentare l'Italia nelle discipline sportive.
Per Andy Diaz, vincitore di un bronzo alle Olimpiadi 2024 nel salto triplo, il referendum sulla cittadinanza potrebbe essere importante in tal senso, perché permetterebbe a tanti di essere italiani, oltre che sentirsi tali: "Posso essere un esempio di una persona che non si è mai abbattuta, che ha lottato sempre per i suoi sogni e per quelli continuo a lottare".
Soddisfazione e speranza nelle parole di Andy Diaz, il triplista cubano naturalizzato italiano che ieri 27 settembre 2024 ha ricevuto insieme ad altre importanti figure dello sport, della politica e del giornalismo il "Premio Colalucci".
Il riconoscimento, anche quest'anno al Circolo Antico Tiro a Volo, è nato per ricordare Giuseppe Colalucci, il fondatore dello storico quotidiano "Tifone".
Il bilancio per Diaz dopo le Olimpiadi del 2024 a Parigi vede il triplista ricevere una medaglia di bronzo grazie ai suoi 17,64m di salto. A rendere ancor più memorabile e soddisfacente la spedizione olimpica sono stati i complimenti che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto rivolgere a Diaz e ai suoi compagni:
La posizione di Diaz sul referendum cittadinanza non arriva a sottoscriverlo esplicitamente, ma ricorda come la possibilità di essere (oltre che sentirsi) cittadini italiani possa essere un forte stimolo per tanti ragazze o ragazzi che desiderano cimentarsi con lo sport.
La speranza è che quindi la situazione possa sbloccarsi a loro favore:
A livello politico, la questione dei referendum (e in particolare quello sulla cittadinanza) genera solitamente due schieramenti opposti: da un lato i fautori e gli organizzatori, soddisfatti del raggiungimento delle 500mila firme necessarie, dall'altra i critici che ne contestano i contenuti o la necessità.
L'introduzione della firma digitale ha sicuramente facilitato e di molto la raccolta delle firme, rendendo soddisfatti chi (come il segretario di +Europa Riccardo Magi) ne chiedeva da tempo l'utilizzo, mentre ha infastidito parecchio un esponente leghista come Claudio Borghi: oltre ad un supposto problema di legittimità del referendum stesso, Borghi contesta anche le firme digitali in quanto tali, colpevoli secondo lui di favorire consultazioni inutili o possibili brogli.
Considerazioni, queste, che forse servono a nascondere il timore dell'attuale maggioranza che il referendum sulla cittadinanza abbia successo. Posto il fatto che la Corte costituzionale ne dichiari l'ammissibilità, le opposizioni (PD, +Europa, AVS e M5S) dovranno lavorare fin da oggi nel fare opera di convincimento verso i potenziali firmatari.
In Italia i referendum, non molto numerosi ma distribuiti nel tempo fin dalla loro introduzione, hanno mostrato che se la raccolta delle firme può raggiungere la soglia prevista per legge, il portare le persone ai seggi è spesso molto difficile: l'obiettivo finale è il raggiungimento del quorum.