Investire sull’oro è da sempre considerato un porto sicuro nei periodi di incertezza economica. Quali sono i fattori da considerare? Quanto avrebbe fruttato un investimento in oro effettuato 10 anni fa? Vediamo alcuni dati storici e analizziamo i possibili scenari.
Nel 2013, il prezzo dell'oro si aggirava intorno ai 1.300 dollari l'oncia. Questo rappresentava un calo significativo rispetto al picco del 2011, quando il metallo prezioso aveva superato i 1.900 dollari l'oncia. Da quel momento, l'oro ha subito alcune oscillazioni, riflettendo le dinamiche economiche globali, ma nel complesso ha registrato una tendenza rialzista.
Ad agosto 2023, l'oro è stato scambiato a circa 1.900 dollari l'oncia. Questo significa che il valore dell'oro è aumentato di circa il 50% negli ultimi 10 anni, pur con alti e bassi lungo il percorso. Di conseguenza, chi avesse investito in oro una somma di denaro 10 anni fa avrebbe visto crescere il proprio investimento in modo significativo.
L'oro è un bene rifugio, il che significa che il suo valore tende ad aumentare durante i periodi di instabilità economica. Questo lo rende una scelta popolare per chi desidera proteggere il proprio capitale dall'inflazione, dalle crisi finanziarie o dalla svalutazione delle valute.
Negli ultimi 10 anni, eventi globali come la crisi del debito sovrano in Europa, l'incertezza politica e, più recentemente, la pandemia di COVID-19, hanno tutti avuto un impatto sul valore dell'oro. Ogni volta che i mercati azionari o le economie mondiali sono stati scossi, l'oro ha guadagnato valore, consolidando la sua reputazione di "porto sicuro".
L'inflazione è un altro fattore chiave che influisce sul prezzo dell'oro. Con l'aumento dei prezzi al consumo, il potere d'acquisto delle valute tende a diminuire, rendendo l'oro un'alternativa più attraente per gli investitori. Negli ultimi anni, l'inflazione è tornata ad essere un tema centrale, con un aumento dei prezzi causato da vari fattori come la guerra in Ucraina, le interruzioni delle catene di approvvigionamento e le politiche monetarie delle banche centrali. Questo ha portato a un incremento della domanda di oro.
Immaginiamo che nel 2013 avessi deciso di investire 1.000 euro in oro. A quel tempo, con un prezzo di circa 1.300 dollari l'oncia, avresti acquistato circa 0,77 once di oro (tenendo conto del tasso di cambio euro-dollaro dell'epoca). Dopo 10 anni, con l'oro a circa 1.900 dollari l'oncia, il valore del tuo investimento sarebbe salito a circa 1.462 dollari. Convertendo questa cifra in euro al tasso di cambio attuale, il tuo investimento varrebbe circa 1.350 euro. Questo rappresenta un guadagno di circa il 35% in termini nominali.
Ovviamente, il rendimento effettivo potrebbe variare in base a vari fattori, tra cui le commissioni di acquisto e vendita, i costi di custodia (se l'oro fosse fisico) e le eventuali tasse. Tuttavia, in linea di massima, l'investimento in oro avrebbe offerto una protezione significativa contro l'inflazione e l'instabilità economica, con un guadagno interessante nel lungo periodo.
L'investimento in oro presenta diversi vantaggi. Innanzitutto, l'oro è una risorsa finita, il che significa che la sua offerta è limitata. Questo lo rende resistente alla svalutazione rispetto alle valute tradizionali, che possono essere stampate in quantità illimitate dalle banche centrali.
In secondo luogo, l'oro ha una lunga storia di utilizzo come riserva di valore, che risale a migliaia di anni; dunque, è una scelta solida per chi cerca di proteggere il proprio capitale nel tempo. Tuttavia, ci sono anche dei rischi. L'oro non produce reddito, come dividendi o interessi, il che significa che il guadagno dipende esclusivamente dall'aumento del suo prezzo. Inoltre, il valore dell'oro può essere influenzato da fattori geopolitici e economici, rendendo l'investimento volatile nel breve termine.