E' morto nella notte tra giovedì 3 e venerdì 4 ottobre l'attore e regista francese Michel Blanc. L'uomo aveva 72 anni. A dare la notizia a Le Monde il suo ufficio stampa che non ha fornito ulteriori informazioni sulla causa della morte. Tanti i colleghi che hanno postato un ricordo su Instagram. Tra questi, l'attore Gérard Jugnot che ha scritto su X: "Cazzo Michel...cosa ci hai fatto".
Ad esprimere cordoglio per la sua scomparsa anche il ministro della Cultura francese Rachida Dati: "Stamattina il dolore è immenso, commisurato al suo talento. Di fronte alla telecamera di Bertrand Blier, Robert Altman o Pierre Schoeller, Michel Blanc ci avrà stupito con la varietà della sua recitazione, ma anche con il suo talento come regista".
Nato il 16 aprile 1952 a Courbevoie, Michel Blanc ha trascorso la sua infanzia nel sobborgo operaio di Puteaux dove vivevano i nonni. Timido e gracile era nato con un soffio al cuore. Dopo aver frequentato il liceo, iniziò a dedicarsi alla musica e alla recitazione. Cerco di intraprendere prima la carriera di pianista ma poi all'età di 20 anni si unì agli attori della troupe Splendid interpretando sketch e commedie scritte da loro.
Nel corso degli anni 70, Michel fa il suo esordio al cinema. Nel 1977 ha interpretato un ruolo secondario nella commedia "Non avrai l'Alsazia e la Lorena", diretta da Coluche e Marc Monnet. Nel 1978 è arrivato il grande successo grazie al personaggio di Jean-Claude Dusse nella commedia "Les Bronzes" diretta da Patrice Leconte e adattata dall'opera teatrale "Amours, coquillages et crostacés" creata e interpretata dalla troupe Splendid. Numerose anche le commedie a cui aveva preso parte: Vieni a casa mia, sono da un amico (Patrice Leconte, 1981), Il nome di mia moglie è tornato (Patrice Leconte, 1982) o ancora Papy fait de la Resistance (Jean- Marie Poiré, 1983).
Nel 1984, Michel Blanc è passato dietro la macchina da presa per dirigere la commedia drammatica "Marche a l'ombre" che è poi diventato il più grande successo cinematografico dell'anno con 6 milioni di spettatori.
La svolta nella carriera è arrivata nel 1986 grazie al film "Abito da sera" (1986) di Bertrand Blier, dove interpretava il commovente Antoine, che si infatua di Gérard Depardieu e dei travestimenti. Il ruolo, è stato coronato dal Premio come miglior attore a Cannes.
Nel registro drammatico, convincenti sono state anche altre sue interpretazioni: ricordiamo l'inquietante "Monsieur Hire" (1989), secondo Simenon, o un medico omosessuale all'inizio dell'AIDS in "Les Témoins" (2007), di André Téchiné. In televisione, invece, aveva esplorato questo registro in due film "L'affaire Dominici" al fianco di Michel Serrault e poi nel thriller storico "93, rue Lariston".
Nel 2006, Patrice Leconte aveva riunito nuovamente la troupe dei Bronzes per una terza parte che si rivelò un fallimento. Michel Blanc era tornato così a lavorare con i suoi ex compagni di Splendid. Nel 2012, Michel era stato insignito del Premio Cesar come miglior attore per il suo inaspettato secondo ruolo di capo dello staff nel thriller politico "L'Exercice de l'Stato".
Nel 2016 aveva lavorato nella commedia nera "Un petit travail" e l'anno successivo aveva interpretato un piccolo ruolo nella commedia scolastica "Le nuove avventure di Aladino" interpretata da Kev Adams. Nel 2019 aveva realizzato il suo quinto film da regista: la commedia drammatica "See how we dance", sequel del suo successo del 2002, "Kiss Whoever You Want". Lo scorso anno aveva interpretato con sensibilità l'analfabeta Emile Menoux in "Les Petites Victoires" di Melanie Auffret.
Michel Blanc è sempre stato molto riservato sulla sua vita privata. Non sappiamo se abbia avuto una moglie o una compagna. In un'intervista di qualche anno fa, aveva rivelato: "Il nostro lavoro è la nostra stessa persona. Se mettiamo a nudo la nostra privacy, diventiamo una celebrità, non siamo più un attore".