Investire sulle soft commodities: cosa sapere e quali detenere nel proprio portafoglio investimenti? Ecco la guida ufficiale.
Nel variegato panorama degli investimenti ci sono le commodities che stanno sempre di più attirando l’attenzione dei risparmiatori. Le commodities o materie prime sono suddivisibili in due categorie: hard commodities e soft commodities. Sono considerate soft commodities tutti i prodotti naturali, tra cui caffè, soia, mais, cacao, grano, bestiame, zucchero, etc. Si tratta di materie prime non estratte, ma prodotti naturali coltivati. Questa categoria di materie prime è soggetta a molteplici rischi, che vanno ad influenzare sulla consegna. Si pensi al degrado del suolo ed agli eventi meteorologici, che vanno a impattare sull’incertezza del mercato.
Nel variegato panorama degli investimenti ci sono le materie prime o commodities, che si distinguono in hard e soft commodities. A differenza delle soft commodities, quelle hard sono prodotti estratti. Si pensi, ad esempio, all’oro, al petrolio, al rame, al platino, etc. La principale caratteristica delle hard commodities è che si trovano nel sottosuolo di determinate aree geografiche. Le soft commodities sono oggetto di negoziazione in alcune Borse, tra cui il Chicago Board of Trade e il London Metal Exchange (LME).
Le motivazioni per le quali si sceglie di fare trading sulle soft commodities sono differenti. Tale comparto è soggetto a fluttuazioni dal momento che la produzione agricola è imprevedibile. Gli investitori che prediligono i mercati ad elevato rischio preferiscono detenere nel proprio portafoglio investimenti le soft commodities. Le oscillazioni di prezzo offrono la possibilità di fare trading online. La maggiore volatilità delle materie prime soft comporta un maggiore rischio.
Siccità, forti inondazioni, alluvioni ed eventi meteo possono causare drastiche oscillazioni di prezzo nel breve-medio periodo. Anche le variazioni nei volumi di esportazione e di importazione possono impattare direttamente sulle quotazioni delle materie prime soft. Si pensi, ad esempio, alla volatilità delle quotazioni del mais a seguito del perdurare del conflitto bellico tra Ucraina e Russia. I raccolti del mais e del riso ucraino si sono ridotti di oltre 50 punti percentuali.
L’utilizzo della leva finanziaria è più comune quando si fa trading di commodities. Il trading con leva finanziaria è ad elevato rischio ed espone al rischio di perdite piuttosto alte. La leva finanziaria permette ai risparmiatori di versare solo una percentuale del valore del contratto. Il trading con leva finanziaria può essere piuttosto appetibile in quanto offre la possibilità di beneficiare di profitti piuttosto allettanti. Tuttavia, al contempo, aumentano anche le potenziali perdite.
Ci sono differenti modalità che consentono di investire sulle soft commodities senza doverle negoziare in modo diretto. È possibile investire sulle soft commodities attraverso:
L’investimento sulle soft commodities può offrire una potenziale copertura contro il trend inflattivo e uno strumento per diversificare il portafoglio investimenti. Le commodities sono considerate un bene rifugio in caso di ribassi sul mercato dei titoli azionari, in quanto possono generare rendimenti che sono superiori rispetto agli investimenti sulle azioni. Il trading sulle materie prime è ideale per gli investitori che amano l’elevata volatilità dei prezzi e del rischio di subire perdite esose.
Prima di investire sulle soft commodities sarebbe opportuno controllare i fattori che vanno ad influenzare sul prezzo delle materie prime ed assicurarsi di essere in grado di assorbire le perdite nel breve termine.