08 Oct, 2024 - 17:05

Riforma pensioni e aspettativa di vita: così il governo Meloni tira un’altra zampata alla pensione anticipata e alla pensione di vecchiaia

Riforma pensioni e aspettativa di vita: così il governo Meloni tira un’altra zampata alla pensione anticipata e alla pensione di vecchiaia

L’era del cambiamento previdenziale sta per iniziare. Anzi, forse è già partita da qualche anno, mentre l'accesso alla pensione anticipata flessibile, più adatta alle esigenze dei lavoratori, sembra sempre più lontana. Oggi, la legge Fornero ha plasmato il quadro previdenziale italiano, aumentando l'aspettativa di vita legata alla riforma pensioni del 2025, ma anche il requisito contributivo necessario per l'accesso al trattamento previdenziale. Il governo Meloni si prepara a fare i conti nella legge di Bilancio 2025, con meno risorse, più tagli e nuove tasse. Lo ha detto in modo chiaro Giancarlo Giorgetti, il Ministro dell'Economia e delle Finanze. Analizziamo nel dettaglio le prospettive pensionistiche del 2025.

Riforma pensioni e aspettativa di vita: cosa cambia nel 2025?

 La gran parte dei dibattiti previdenziali dell’ultimo decennio è stata incentrata sul superamento della legge Fornero. Molti esponenti della maggioranza politica hanno chiesto l’introduzione di una nuova misura, più equa e soprattutto in grado di rispondere alle esigenze dei lavoratori.

E proprio mentre si contrapponeva alla riforma definita lacrime e sangue, dopo dodici anni di travagliate speranze, il testimone è passato a Giorgia Meloni. Dunque, il governo italiano si è trovato a dover affrontare carenze, debiti e mancanze.

Come noto, per il 2024 sono state prorogate le misure Ape sociale, Quota 103 e Opzione donna, accompagnate da pesanti paletti.

Più nel dettaglio, lo scorso anno Ape sociale è passata dall’accesso all’anticipo pensionistico a 63 anni a 63 anni e 5 mesi.

Opzione donna è passata da una pensione anticipata libera per le donne richiedibile a 58 o 59 anni di età con 35 anni di contributi, a un accesso a 61 anni di età, con riduzione a 60 anni per le donne con un figlio o  59 anni con due o più figli.

Non solo: la misura è riservata alle lavoratrici caregiver, alle invalide civili al 74% e, infine, a quelle che risultano licenziate o coinvolte in procedure di crisi aziendale.

Infine, Quota 104 è richiedibile a 62 anni con 41 anni di versamenti contributivi, di cui almeno 35 effettivi, ovvero privi di periodi di malattia, infortunio, disoccupazione e così via. La decorrenza della pensione è slittata a 7 e 9 mesi in base al settore privato o pubblico.

L’assegno viene calcolato integralmente con il sistema contributivo, per cui l’INPS annulla la parte di contribuzione relativa al sistema retributivo o misto, e l’importo dell’assegno deve rientrare in un valore pari a 2.394,44 euro lordi al mese, ovvero 4 volte il trattamento minimo vitale.

Come cambia la pensione anticipata a 64 anni?

Attualmente, per accedere alla pensione anticipata, è necessario avere accumulato 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, con una finestra mobile di 3 mesi.

Nello stesso modo, per l’accesso alla pensione anticipata contributiva, è basilare aver compiuto 64 anni di età con 20 anni di contributi. A questo riguardo, va detto che la norma in questione si riferisce ai lavoratori che hanno maturato un montante contributivo al 31 dicembre 1995 (art. 24 co. 11, D.L. n. 201/2011).

In questo caso, l’importo minimo della pensione non deve risultare superiore a 1.603,23, ovvero 3 volte il trattamento sociale, con agevolazioni per le lavoratrici con un figlio, il cui importo minimo scende a 2,8 volte il minimo, e con due o più figli ridotto a 2,6 volte il minimo (art. 1 co. 125 lett. b Legge n. 213/2023).

Cosa succederà alle pensioni nel 2025?

Con il passare dei giorni aumentano le preoccupazioni per il futuro. Dunque, per colpa della legge di Bilancio 2025, ci saranno nuovi paletti? Lo scorso anno si sono significativamente allungati i tempi per l’accesso alla pensione; di conseguenza, nella necessità di salvaguardare i conti pubblici, saranno rimodulati i requisiti principali per l’accesso al trattamento previdenziale?

D’altronde, ormai siamo agli sgoccioli dell’operatività delle misure Opzione donna, Ape sociale e Quota 103, in scadenza al 31 dicembre 2024, e non c’è stato (per ora) un segnale di ripristino delle precedenti condizioni. Si avvicina la proroga a queste misure, con meno sensibilità verso i lavoratori.

Riforma pensioni e aspettativa di vita: possibili modifiche per la finestra di decorrenza e requisiti in discussione

Secondo quanto riportato da investireoggi.it, il governo italiano sta valutando di spostare l’asse della finestra mobile della pensione anticipata ordinaria da 3 mesi a 6 o 7 mesi, una tempistica più vicina alla Quota 103.

L’estensione della decorrenza della pensione penalizzerebbe ulteriormente i lavoratori, che vedrebbero slittare l’uscita dal lavoro per non subire un periodo senza stipendio.

La situazione pensionistica potrebbe continuare a essere caratterizzata da profondi cambiamenti rivolti alla pensione di vecchiaia, il cui accesso potrebbe cambiare con l’allungamento dell’aspettativa di vita e l’accumulo contributivo.

Per questo motivo, l’età pensionabile, oggi fissata a 67 anni fino al 2026, potrebbe slittare di qualche mese.

Un cambiamento che spingerebbe in avanti anche la pensione anticipata ordinaria a 43 anni di contributi, mentre è ancora in discussione l’aumento del requisito contributivo della pensione di vecchiaia, che dovrebbe passare da 20 a 25 anni.

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Antonella Tortora
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