14 Oct, 2024 - 23:04

L'intelligenza artificiale ha bisogno di energia, Google accelera ed entra nel nucleare: rischioso o lungimirante?

L'intelligenza artificiale ha bisogno di energia, Google accelera ed entra nel nucleare: rischioso o lungimirante?

Google acquisterà l'energia nucleare dalla startup Kairos Power. Il colosso tech degli Usa ha deciso di rompere gli indugi ed entra in un mercato particolare e non farà altro che seguire altri grandi colossi e competitor come Microsoft e Amazon che hanno deciso, non solo di investire nell'energia rinnovabile, ma anche di dare seguito a quanto si diceva mesi fa, ovvero di incrementare la forza e la potenza per i server che dovranno immagazzinare dati anche e soprattutto per l'intelligenza artificiale.

Un'energia che, a quanto si apprende, sarà prodotta da piccoli reattori di nuova generazione, nominati Smr (mini reattori modulari). E' lo stesso colosso americano ad annunciarlo in pompa magna. Dalle parole di qualche mese fa, con la possibilità di poter entrare nel mercato alle vie di fatto, con il contratto stipulato con Kairos Smr che prevede la messa in servizio entro il 2030, con ramp-up fino al 2035, in modo tale da poter avere un'eccezionale e istantanea risposta che serve per alimentare la controllata Alphabet. Ma non sarà solo Google, ma tanti altri che hanno già deciso di usare l'energia nucleare per sfruttare al meglio l'intelligenza artificiale, ma anche per altro.

I server di ultima generazione hanno la necessità di avere energia di livello per sfruttare al massimo l'IA

Tutto questo è derivato dall'avvento del remote computing, ovvero del cloud computing che non ha fatto altro che aumentare a dismisura il consumo energetico anche per l'incredibile e forte utilizzo di centri di stoccaggio dei server. E con l'inserimento e l'insistenza dell'Intelligenza artificiale, tutto ciò è diventato ancora più fondamentale con lo sviluppo della stessa IA che, a quanto pare, richiede, e non c'erano grandi dubbi in proposito, una quantità incredibile di dati e quasi di "intere" legioni di semiconduttori per sfruttare al massimo il suo sviluppo.

E così, Google, ma anche altri colossi come Microsoft (pare sia stata la prima ad avventurarsi) e Amazon per potersi assicurare risorse elettriche sufficienti, hanno cominciato ad entrare e a stipulare accordi miliardari con i fornitori di energia rinnovabile, in particolare (e soprattutto) nel settore nucleare, anche perché garantisce non solo velocità ma anche una chiarezza dell'ambiente.

A fine settembre Microsoft ha svelato una partnership con il gruppo americano Constellation Energy che prevedeva la riapertura di uno dei reattori che mettevano più ansia negli States, ovvero quello di Three Mile Island, in Pennsylvania, anche perché il secondo reattore di Three Mile Island è spento dal 1979, anno in cui si verificò l'incidente più grave nel nucleare civile americano.

Gli Smr, come il Kairos Fhr, sono reattori di nuova generazione, nessuno dei quali è ancora operativo negli Stati Uniti. Il costo di sviluppo dei prototipi è elevato e si pensa che a lungo termine saranno molto meno costosi rispetto alle centrali nucleari convenzionali, perché possono essere prodotti su una catena di montaggio.

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Daniele Magliocchetti
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