L’entrata a gamba tesa della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sulla Manovra 2025 non sembra essere piaciuta a tutti gli alleati di Governo. Non tutti avrebbero gradito la sua decisione – in accordo con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti - di portare il testo della Legge di Bilancio all'attenzione del Consiglio dei Ministri in programma questa sera, martedì 15 ottobre, senza prima aver sciolto i nodi sulla tassazione degli extraprofitti di banche e grandi aziende e sulla spending review ai ministeri.
Nel corso della riunione dell'esecutivo, infatti, si sarebbe dovuto discutere esclusivamente del Documento Programmatico di Bilancio da inviare in Europa nelle prossime ore, mentre del Ddl Bilancio si sarebbe dovuto parlare dopo il 20 ottobre, come era stato annunciato nei giorni scorsi dal titolare del Dicastero dell'Economia.
La presidente Meloni avrebbe, invece, deciso di accelerare i tempi e portare già stasera il testo all’attenzione dei suoi ministri con l'obiettivo di approvarlo già in serata. Una decisione che avrebbe suscitato qualche malumore all'interno della maggioranza per i nodi ancora irrisolti e che vedono su posizioni diametralmente opposte Forza Italia e Lega.
Qualche malumore, facce tirate e poca voglia di parlare da parte dei leader e dei parlamentari di centrodestra all’arrivo, in mattinata, al Senato dove erano in programma le comunicazioni della presidente Giorgia Meloni in vista del Consiglio Europeo del 17 e 18 ottobre.
Il nodo da sciogliere resta sempre quello della tassazione delle banche in relazione agli extraprofitti registrati negli ultimi 12 mesi e che vede Forza Italia apertamente contraria. Un tema è anche quello rappresentato dai tagli alle spese dei ministeri sulle cui modalità ancora non sembrano esserci certezze, mentre certo è l'allineamento delle accise sui carburanti.
Ha assicurato il vicepremier e segretario nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, rispondendo alle domande dei giornalisti al suo arrivo al Senato. Poche parole, per ribadire il 'no' del suo partito a qualsiasi ipotesi di tassazione delle banche e delle aziende.
L'irrigidimento di Forza Italia sulla questione della tassazione degli extraprofitti delle banche potrebbe essere aggirata grazie a un accordo tra Governo e ABI, l’Associazione delle Banche Italiane, per un contributo volontario che dovrebbe aggirarsi intorno ai 4 miliardi di euro.
Niente tassazione sugli extraprofitti quindi, ma una contribuzione volontaria che potrebbe mettere tutti d'accordo, ponendo fine allo scontro tra Forza Italia e Lega che, invece, è apertamente favorevole all'introduzione della nuova tassa per gli istituti bancari. Un accordo che il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha dato considerato 'quasi certo'.
Ha detto il senatore azzurro che ha poi ha anche rilanciato sull’ipotesi di aumentare la tassazione delle stock option dei manager, e dei giganti della rete.
Conferma l’accordo anche il senatore della Lega Massimiliano Romeo.
Ha dichiarato Romeo. Più scettico il collega Claudio Borghi che ha sottolineato con una punta di sarcasmo come 'ogni preoccupazione' di Forza Italia svanisca se 'le cose vengono fatte in accordo con l'Abi'. In ogni caso, il senatore della Lega ha anche sottolineato.