17 Oct, 2024 - 19:59

Cosa significa che la maternità surrogata diventa reato universale? Cosa cambia con il via libera definitivo al Senato

Cosa significa che la maternità surrogata diventa reato universale? Cosa cambia con il via libera definitivo al Senato

Con 84 sì al Senato, la maternità surrogata diventa reato universale. Grande vittoria della maggioranza di Governo, il disegno di legge a Firma di Fratelli d’Italia ha reso la gestazione per altri, punibile anche se una coppia ne farà richiesta all’estero dove, invece, è legale.

In Italia, per chi non lo sapesse, è già reato da venti anni, ma come da manifesto politico ciò non era ancora sufficiente. Ecco allora che il reato viene esteso anche per chi effettua la pratica all’estero, con pene fino a 2 anni di carcere e sanzioni pecuniarie fino a 1 milione di euro.

La maternità surrogata diventa reato universale con 84 sì al Senato

La gestazione assistita per altri è entrata nel linguaggio comune con il termine maternità surrogata e, spesso, la pratica viene chiamata impropriamente e con fine dispregiativo utero in affitto.

Nell’immaginario collettivo si immagina sia una pratica utilizzata solo dalle coppie omosessuali, ma in realtà ne fanno uso soprattutto le coppie eterosessuali.

Le sorti di questa pratica, tra l’altro già vietata in Italia vent’anni fa, sono state decise da 84 voti favorevoli al Senato, rendendo il reato universale. Due parole che, nero su bianco, da ora in poi renderanno la pratica punibile anche se commessa all’estero, in Paesi dove, invece, è legale.

A firma della deputata Maria Carolina Varchi, la proposta interviene sull’articolo 12 della legge 40/2004. Al comma 6 della suddetta, la legge prevedeva già i delitti relativi alla commercializzazione di gameti o di embrioni e alla surrogazione di maternità.

Viene aggiunto, per riassumere il passaggio, che anche se la pratica viene condotta all’estero, in caso di accertamento del reato, saranno applicate le stesse pene.

Il Ddl Varchi, quindi, non crea un nuovo reato perché, come abbiamo appena visto, il reato già esisteva. Le modifiche proposte da Fratelli d’Italia fanno sì che le pene si estendano anche se il fatto è stato commesso in un altro Paese, anche se legale.

Cosa significa reato universale

Sono queste, le due parole che, forse più di ogni altra cosa, hanno fatto discutere: reato universale. Un vero e proprio slogan portato avanti dal partito, contro una pratica già vietata in Italia. Cosa significa che la maternità surrogata diventa reato universale?

La proposta consente di perseguire penalmente condotte commesse all’estero, anche quando tale Paese non le qualifichi come illecite. Nel farlo, la proposta si avvale di una possibilità già prevista nell’ordinamento italiano.

Un fatto configurato come reato in Italia può essere punito anche quando commesso all’estero, purché ricorrano determinate condizioni. Il reato universale è, quindi, un reato per il quale si viene puniti ovunque sia stato compiuto.

Cosa cambia per chi ha ricorso alla maternità surrogata

Gli effetti di questa legge possono essere davvero pesanti per tutti quei genitori che torneranno in Italia dopo aver fatto ricorso alla gestazione assistita per altri all’estero.

Non parliamo solo di discriminazione, ma anche delle pene previste che sono davvero molto salate. La sanzione include non solo una multa fino a 1 milione di euro, ma anche la reclusione fino a 2 anni.
Si pensi che, durante la discussione in Commissione al Senato, venne proposta addirittura una stretta ulteriore con un emendamento che raddoppiava la multa e portava la reclusione fino a 10 anni. A questa fin troppo eccessiva proposta ci fu l’obiezione del resto del centrodestra.

La domanda che tutti si stanno ponendo è quale sarà l’effetto sui bambini. Forse si tratta della questione alla quale non si è dato molto peso e, infatti, non si sa bene quali saranno gli effetti. In questo caso, non si parla tanto di un aspetto giuridico, quanto più psicologico.

Da un punto di vista meramente giuridico, ci si accorgerà della pratica effettuata all’estero solo al momento delle iscrizioni dei bambini alle anagrafi comunali e, solo in questo caso, potrà partire la denuncia.

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Sara Bellanza
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