Magnifico è l'autunno con le sue tradizioni, i suoi colori, i suoi sapori e i suoi deliziosi piatti. Sarà pur bella l’estate, ma questa stagione è, nella sua elegante delicatezza, capace di offrire esperienze straordinarie. Grandi protagonisti di questo momento dell’anno sono i funghi e, se andiamo un po’ oltre i classici, intramontabili porcini, abbiamo la possibilità di spaziare in un mondo favoloso. Come per esempio in quello che ci offrono i cosìddetti tartufi dei poveri: ovvero le trombette dei morti. Ricette possibili con questo splendido prodotto dei nostri boschi dal nome un po’ macabro ed evocativo ce ne sono tante. Parliamo infatti di una materia prima saporita, capace di adattarsi a tante preparazioni.
Di certo quando parliamo di questa varietà di funghi dal nome particolare non possiamo dimenticare il loro simpatico soprannome: il tartufo dei poveri. Come mai vengono chiamati così? Sicuramente per il loro intenso sapore che le rende distintivi. Ma anche per il fatto che non sono poi così facili da trovare. Il momento migliore per cercare e raccogliere (sotto stretta guida esperta) questa tipologia di funghi è la fine di ottobre e l’inizio di novembre. Il loro habitat naturale sono i boschi di latifoglie: quindi se vedete una bella quercia o un castagno maestoso drizzate naso e occhi perché li potreste trovare le trombette dei morti. Ricette con questi funghi poi ce ne sono? Sono facili? Ovviamente si, come per tutti i funghi anche questa varietà si presta a più interpretazioni. Da tenere presente che, però, occorre valutare il loro intenso profumo, che va valorizzato nel modo corretto.
Il nome trombette dei morti è stato affibbiato a questa varietà dalla cultura popolare perché si raccolgono a cavallo del periodo nel quale si festeggiano i Santi e i Morti, i primi di novembre. Geograficamente si possono trovare sugli Appennini tosco-emiliani, in Liguria e a cavallo fra Umbria e Toscana. Più raramente in Campania o su parte delle Alpi. Presentano un colore nerastro e sono un po’ flosci, pur ricordando la forma dei più tonici galletti. Il loro gambo è cavo come il cappello che si presenta di 6-8 centimetri di diametro. Il loro aroma, come anticipato, è particolarmente intenso: persiste sia che vengano consumati crudi o cotti. Quindi le ricette: trombette dei morti che passione!
Partendo dal presupposto che questi funghi un po’ particolari e rari vanno raccolti o fatti valutare da un esperto, portarli a tavola sarà poi un piacere straordinario. Per la presentazione dei funghi si guarda sempre a papà porcino: lui detta la linea. E allora, trombette dei morti: ricette normali o ricette speciali? In questo caso sempre speciali proprio per l’aroma e il gusto intenso che sprigionano. Questa varietà può essere consumata dopo un adeguato passaggio in padella assieme al classico spicchio di aglio e a un abbondante giro d’olio EVO.
Per preparare una pasta saporita, delle tagliatelle all’uovo giusto per capirci, le trombette dei morti sono particolarmente indicate: basta ridurle a pezzettini e poi cuocerle in padella saltandole con la pasta appena scolata.
Le trombette dei morti si adattano a tanti ruoli in tavola restando sempre protagoniste indiscusse della portata. E questo sia che ricoprano una bruschetta speciale, oppure che diventino l’ingrediente principale di un risotto strepitoso. Anche come farcia delle lasagne danno una spinta distintiva al piatto. Se poi vi sentite degli chef stellati, cimentatevi con un piatto semplicissimo ma altrettanto insidioso: uovo e trombette dei morti. Ricette quindi ne abbiamo già elencate alcune. Però questo ingrediente si presta ad ulteriori preparazioni.
Ad esempio è straordinario in abbinata con il tartufo nero per condire in modo insolito e gourmet una semplice pasta, un risotto o, anche, della carne.
Poiché parliamo di un fungo prelibato e piuttosto ricercato, una volta che ne venite in possesso non sprecatelo: fate in modo di poterne godere a lungo. Come? Ovviamente essiccando le trombette dei morti. Ricette in questo caso non ce ne sono ma possiamo ricorrere a due semplici suggerimenti: metterle al sole su una tavola di legno girandole spesso, oppure passandole al forno disposte su della carta forno e facendole essiccare a 45° in modalità ventilata. Una volta essiccate, le trombette potrebbero anche essere ridotte in polvere per essere utilizzate in cucina in vari modi. Ecco un suggerimento: se mettete la polvere di trombette nell’impasto potrete ottenere della pasta fresca aromatizzata ai funghi. L’alternativa all'essiccazione è, ovviamente, la congelazione.