28 Oct, 2024 - 12:02

Elezioni Liguria 2024, affluenza cruciale per la vittoria: chi è favorito tra Bucci e Orlando?

Elezioni Liguria 2024, affluenza cruciale per la vittoria: chi è favorito tra Bucci e Orlando?

Ancora poche ore e poi calerà il sipario sulle Elezioni Regionali in Liguria 2024. C’è tempo fino alle 15,00 di oggi prima della chiusura definitiva delle urne e l’inizio degli scrutini che ‘incoroneranno’ il successore di Giovanni Toti alla presidenza della Regione tra i nove candidati governatore.

La giornata di ieri, nel corso del quale si è votato dalle 7 alle 23, ha restituito una fotografia preoccupante in relazione all’affluenza alle urne da parte dei cittadini liguri spingendo i candidati, Marco Bucci (coalizione di centrodestra) e Andrea Orlando (coalizione di centrosinistra) a scendere in campo per esortare gli elettori a esercitare il proprio diritto di voto nel tempo che rimane prima della chiusura delle urne.

Le previsioni, però, non sono incoraggianti e gli esperti che prevedono che l’affluenza finale rimanga al di sotto del 53,42% registrato alle ultime regionali del 2020. Un dato che inevitabilmente peserà – in che misura lo scopriremo solo a risultati acquisiti – sugli esiti finali di una competizione già caratterizzata da un' altissima percentuale di imprevedibilità, con un testa a testa serrato tra i candidati delle due principali coalizioni, il sindaco di Genova Marco Bucci e l’ex ministro della giustizia, Andrea Orlando.

Elezioni Liguria 2024, motivi e conseguenze della bassa affluenza alle urne

Alla chiusura delle urne, alle 23,00 di domenica 27 ottobre, l’affluenza alle urne registrata dal portale del Ministero dell’Interno Eligendo, era del 34,68%, 5 punti percentuali in meno rispetto al 2020, quando si attestò al 39,8%.

Il calo dell’affluenza ha riguardato tutte le province (Imperia maglia nera) ad eccezione di Genova, città amministrata dal candidato del centrodestra Marco Bucci. Questi i dati provinciali alle 23 di domenica 28 ottobre 2024:

  • Genova: 37,34%
  • Savona: 31,55%
  • Spezia: 35,6%
  • Imperia: 27,15%

Alla base della diserzione dalle urne degli elettori liguri anche un contesto ambientale proibitivo. La violenta ondata di maltempo che ha interessato la regione nelle ultime ore, rendendo addirittura necessario lo spostamento di alcune sezioni elettorali per ragioni di sicurezza, ha probabilmente scoraggiato molti elettori a recarsi ai seggi per esprimere il proprio voto.

Gli analisti, però, hanno evidenziato come a contribuire alla bassa affluenza ci sia anche il fattore ‘indecisione’. Una significativa percentuale di elettori, infatti, non si sarebbe ancora recata alle urne perché indecisa su quale dei candidati in corsa scegliere.

Un’indecisione figlia soprattutto delle particolari condizioni che hanno portato la Liguria a elezioni anticipate: l’inchiesta giudiziaria per corruzione della Procura di Genova, un vero e proprio terremoto politico e amministrativo, che ha portato alle dimissioni nel mese di Luglio, dell’ex governatore Giovanni Toti, dopo nove anni alla guida della Regione Liguria.

Il trend negativo potrebbe in parte essere invertito grazie al miglioramento delle condizioni meteo nella giornata di oggi e agli insistenti appelli al voto dei candidati. Gli analisti, però, non sembrano ottimisti con previsioni che attestano l’affluenza definitiva comunque al di sotto di quella del 2020, quando si recarono alle urne il 53,42% degli aventi diritto.

Se questo trend dovesse confermarsi anche nelle prossime ore e le previsioni degli analisti dovessero rivelarsi giuste, le conseguenze per l’esito finale potrebbero essere imprevedibili. Storicamente una bassa affluenza alle urne tende a favorire le forze politiche più consolidate su un determinato territorio e a punire, invece, quelle che hanno un elettorato più volubile e meno radicalizzato.

E’ evidente che la bassa affluenza tende a premiare determinati partiti e a restituire un risultato finale che potrebbe non essere una fotografia fedele del panorama politico regionale e delle intenzioni di voto degli elettori.

Affluenza al 34,68%, Bucci e Orlando mobilitano i propri elettori

I due principali candidati, Andrea Orlando per il centrosinistra (Pd, M5s, Avs e Azione) e Marco Bucci per il centrodestra (FdI, FI, Lega, Alternativa Popolare, Udc e Noi Moderati) hanno preferito adottare cautela in relazione ai dati dell'affluenza alle urne, anche se da entrambi sono arrivati appelli al voto per gli elettori liguri.

Nell’entourage di Bucci preoccupa soprattutto il dato di Imperia, una provincia tradizionalmente baluardo del centrodestra, mentre si guarda con ottimismo ai risultati di Genova, città amministrata da Bucci.

Andrea Orlando ha inviato gli elettori a recarsi alle urne evidenziando l’importanza di esercitare il proprio diritto di voto per determinare il futuro della regione.

In generale da entrambi i candidati sono arrivati messaggi volti a convincere e motivare gli elettori ad andare a votare.

Liguria al voto, chi beneficerà della bassa affluenza tra Bucci e Orlando?

In che modo il dato dell’affluenza potrebbe essere determinante per la vittoria finale di uno dei due principali candidati?

Analizziamo la situazione dei due candidati.

Storicamente una bassa affluenza alle urne dovrebbe favorire i partiti che possono contare su un maggiore radicamento sul territorio e su un elettorato più motivato e organizzato come è quello del centrodestra e di conseguenza, il sindaco di Genova potrebbe essere avvantaggiato dall’attuale situazione.

Bisogna però tenere conto anche del fatto che l’attuale calo potrebbe essere riflesso di una disaffezione del proprio elettorato. Un segnale positivo, comunque, potrebbe essere quello dell’affluenza a Genova, in controtendenza con il trend regionale. Fondamentale sarà riuscire a mobilitare il proprio elettorato.

La bassa affluenza, invece, potrebbe essere più preoccupante per Andrea Orlando per gli stessi motivi chiariti sopra, ovvero, la tendenza della scarsa partecipazione a favorire i partiti più consolidati in un determinato territorio.

In questo caso, però, bisogna evidenziare un dato relativo alle ultime elezioni svoltesi in Liguria, ovvero, le Elezioni Europee del giugno 2024, in cui il campo largo di centrosinistra (47,7%) ha prevalso sulla coalizione di centrodestra (44,4%). Il centrosinistra, quindi, potrebbe beneficiare di questo trend positivo e quindi attutire gli impatti della bassa affluenza soprattutto se sarà in grado di mobilitare efficacemente i propri sostenitori.

Volendo fare una sintesi finale, se il trend negativo dovesse confermarsi anche in queste ultime ore di votazioni come previsto dagli analisti, l’affluenza alle urne sarà cruciale per entrambi i candidati e determinante sarà la capacità di entrambi gli sfidanti a mobilitare i propri sostenitori, essendo a questo punto difficile prevedere come reagiranno gli indecisi all’appello al voto.

Motivi e conseguenze del calo dell’affluenza alle Elezioni Liguria 2024 in cinque punti

  • Affluenza in calo: Alle elezioni regionali in Liguria del 2024, l'affluenza alle urne si attesta al 34,68%, segnando una diminuzione rispetto al 39,8% del 2020.
  • Dati provinciali: Le province mostrano risultati variabili, con Imperia al 27,15% e Genova a 37,34%, evidenziando un trend preoccupante nella partecipazione.
  • Fattori di diserzione: Il maltempo e l'indecisione degli elettori, influenzata dall'inchiesta per corruzione della Procura di Genova, contribuiscono alla bassa affluenza.
  • Appelli al voto: Marco Bucci e Andrea Orlando hanno lanciato appelli per motivare gli elettori a recarsi ai seggi, evidenziando l'importanza del voto per il futuro della regione.
  • Impatto sui candidati: Una bassa affluenza tende a favorire i partiti consolidati come il centrodestra, ma Orlando potrebbe beneficiare del trend positivo del centrosinistra in Liguria attestato dal risultato delle Elezioni Europee dell’8 e 9 giugno 2024. Cruciale per entrambi la mobilitazione dei sostenitori.
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Maria Rita Esposito
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