L’INPS non accoglie tutte le domande di pensione di vecchiaia a 67 anni con 20 anni di contributi: l’importo non corrisponde alle indicazioni della normativa o è il sistema contributivo che limita l’accesso? La domanda è: come si spiega tutto questo? Se tre indizi fanno una prova, allora si può dire che l’intoppo è nascosto tra le regole di calcolo e di diritto del sistema previdenziale. Vediamo insieme cosa dice la normativa.
Da giorni, molti lettori hanno richiesto maggiori dettagli sulla pensione di vecchiaia. Nell’ultimo decennio, il sistema pensionistico italiano non è stato molto tenero con i lavoratori prossimi alla pensione.
Non tutti gli esperti ammettono la presenza di cavilli che regolano l’accesso alla pensione a 67 anni, né tantomeno l’esistenza di misure intraprese per garantire l’equità del programma che stabilisce obiettivi fiscali credibili.
In relazione a queste problematiche, molti pensionati stanno esprimendo le loro preoccupazioni. Ti invitiamo a guardare il nostro video Manovra, pensionati in piazza a Roma: ‘Ci chiedono sempre sacrifici, non siamo bancomat dello Stato’, che mette in luce il malcontento e le richieste dei pensionati.
Infine, rispondiamo alle domande più frequenti sulla pensione di vecchiaia.
Se le regole normative non mentono, chi compie 67 anni di età e ha 20 anni di contributi può andare in pensione.
Tuttavia, per i lavoratori che hanno iniziato a versare contributi dal 1° gennaio 1996, è indispensabile aver raggiunto un importo pensionistico pari a 534,41 euro al mese (assegno sociale).
In alternativa, tali lavoratori saranno rimandati a lavorare per più anni. In particolare, la pensione di vecchiaia sarà riconosciuta a 71 anni di età con cinque anni di contribuzione effettiva. In questo caso, la normativa non prevede il raggiungimento di un importo soglia minimo per la pensione.
Pochi giorni fa, questa testata ha raccontato come alcuni lavoratori possono andare in pensione a 61 anni di età anche nei prossimi anni, aprendo il sipario tra luci e ombre del sistema pensionistico italiano.
Il meccanismo della pensione di vecchiaia prevede la decorrenza del trattamento economico dal giorno successivo alla cessazione del rapporto di lavoro. In regime di cumulo dei periodi assicurativi, la decorrenza inizia il primo giorno successivo al perfezionamento dei requisiti.
Per il personale del comparto scuola e per l’Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica (AFAM), la decorrenza del trattamento parte dal 1° settembre o dal 1° novembre dell’anno in cui si maturano i criteri di accesso al trattamento.
Infine, per i lavoratori dipendenti o autonomi, la decorrenza parte dal primo giorno dal perfezionamento dei requisiti o dalla presentazione della domanda.
L’INPS non ammette tutti i lavoratori alla pensione di vecchiaia a 67 anni con 20 anni di contributi. Le cose stanno un po' diversamente. Per esempio, non basta semplicemente perfezionare il requisito anagrafico e contributivo.
È importante sottolineare che non si tratta di un freno del sistema o di una mascherata per rendere inaccessibile il trattamento, ma di considerare la presenza di regole diverse per chi ha maturato un’anzianità contributiva prima del 31 dicembre 1995 o dopo il 1° gennaio 1996.
C’è il rischio di diventare ultrasessantasettenni prima di poter accedere alla pensione di vecchiaia, non a causa di un invecchiamento precoce, ma piuttosto per la presenza di regole differenti nel sistema previdenziale italiano per chi ha iniziato a lavorare prima del 1996 e, quindi, che vanta una contribuzione maturata al 31 dicembre 1995.
Dunque, di seguito, una panoramica dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia, che tiene conto del requisito anagrafico combinato a quello contributivo, senza escludere le condizioni previste per i lavoratori faticosi e chi ha un’invalidità all’80%:
Condizioni | Requisiti per la pensione |
Pensione di vecchiaia (generale) | 67 anni di età con almeno 20 anni di contributi fino al 2027, ovvero fino all’adeguamento alla speranza di vita. |
Eccezione per 15 anni di contributi | Almeno 15 anni per categorie specifiche in base al decreto legislativo 503/1992 (deroghe Amato). In particolare, possono accedere al trattamento chi ha iniziato a lavorare prima del 1992 o soddisfa altre condizioni specifiche. |
Persone con invalidità (80% o più) | 55 anni per le donne, mentre 60 anni per gli uomini più un incremento di 12 mesi. |
Lavori gravosi/pesanti | 66 anni e 7 mesi con almeno 30 anni di contributi fino al 31 dicembre 2026 (circolare INPS 28 dicembre 2018, n. 126). |
Chi ha contributi dopo il 1996 deve rispettare specifici requisiti prima di poter andare in pensione di vecchiaia. Di seguito, la descrizione di due opzioni principali:
Opzione di pensione | Requisiti |
Pensione di vecchiaia standard | 67 anni con almeno 20 anni di contributi fino al 2027, con un importo soglia pensione pari all'assegno sociale. |
Pensione di vecchiaia alternativa | 71 anni con almeno 5 anni di contribuzione effettiva fino al 2027. Non è necessario che l'importo della pensione raggiunga un certo livello. |
Non tutte le domande per la pensione di vecchiaia vengono accolte dall'INPS. I requisiti variano in base all'anzianità contributiva:
Per ulteriori dettagli, si rimanda alla pagina dedicata alla pensione di vecchiaia disponibile sul sito dell'INPS.