Alcuni dubitano che le pensioni minime raggiungeranno i mille euro al mese nel 2025. La forza di mantenere i patti presi in campagna elettorale sembra affievolirsi, nonostante si fosse parlato della necessità di garantire una rendita mensile più alta per le pensioni minime, portandole a mille euro al mese.
Il governo italiano ha boicottato parte della proposta avanzata da Silvio Berlusconi. D’altra parte, l’Esecutivo ha altre priorità, anche se l’aspetto pensionistico non sarà necessariamente trascurato.
Di buone intenzioni è lastricato l'inferno. E per quanto, nel corso degli anni, ci si sia sforzati di mantenere gli impegni assunti con gli italiani, ad oggi l’unica misura attiva è l’incremento al milione. Vediamo insieme di quanto aumenteranno le pensioni nel 2025.
Non è certo che nei prossimi anni si arrivi a un risultato all’altezza delle aspettative. Il governo italiano si trova ad affrontare numerose questioni urgenti; anche nel tentativo di riformare la legge Fornero, ha prevalso la cautela, per evitare di mettere a rischio le casse pubbliche. Per l'anno prossimo molto probabilmente saranno rinnovate solo le misure flessibili in scadenza al 31 dicembre 2024.
Guardando i numeri, non è detto che il prossimo anno si verifichi un aumento fino a mille euro per le pensioni minime.
Secondo molti esperti, l’adeguamento previsto per il 2025 porterà a un incremento del trattamento pensionistico e assistenziale di circa 3 euro al mese.
Il governo italiano sta predisponendo la nuova manovra finanziaria, ma le risorse limitate non consentono una pianificazione degli aumenti pensionistici per i prossimi anni.
L’assenza di una revisione programmatica della spesa e dei tagli necessari non agevola l’aumento delle pensioni a mille euro. Tuttavia, potrebbe diventare un obiettivo raggiungibile entro il 2026 grazie alla rivalutazione automatica, piuttosto che a interventi politici diretti.
In questo contesto, è significativo notare le preoccupazioni espresse dai pensionati, come dimostra il video Manovra, pensionati in piazza a Roma: ‘Ci chiedono sempre sacrifici, non siamo bancomat dello Stato’. Questo filmato documenta una recente protesta a Roma, dove i pensionati hanno espresso il loro malcontento riguardo alle politiche economiche e ai continui sacrifici richiesti. Le loro parole evidenziano l'urgenza di affrontare la questione delle pensioni, che rimane un tema centrale per il benessere delle famiglie italiane.
È possibile che entro il 2026 si raggiungano quasi i mille euro di pensione minima al mese, ma si tratterà comunque di un importo che non garantirà un effettivo aumento del potere d’acquisto delle famiglie.
Per rispondere a questa domanda, dobbiamo analizzare la rivalutazione delle pensioni a partire dal 2022 e osservare gli incrementi fino a oggi, per poi formulare delle previsioni future. Come riportato da money.it, nel periodo tra il 2022 e il 2024 è stato registrato un aumento dell’importo delle pensioni minime di circa 90 euro al mese, passando da 525,38 a 614,77 euro.
Questo incremento è dovuto alla rivalutazione annuale legata all'inflazione, che nel 2023 ha registrato un aumento dell’8,1% e nel 2024 del 5,4%. I fondi stanziati dal governo Meloni includono un aumento straordinario del 2,7%, che ha portato a un incremento netto di soli 16 euro rispetto al 2022.
Per il prossimo anno, l’indice di inflazione previsto è dell’1%; di conseguenza, la pensione minima dovrebbe raggiungere circa 617,89 euro, risultato della rivalutazione straordinaria ridotta al 2,2%. L’aumento netto sarà dunque di soli 3 euro rispetto al 2024.
Di seguito una panoramica degli aumenti della pensione minima dal 2022 al 2025:
Anno | Importo pensione minima (€) | Aumento (%) | Causa principale dell’aumento | Ruolo del governo Meloni | Note |
2022 | 525,38 | - | - | - | Importo iniziale |
2023 | 598,61 | +8,1% | Rivalutazione per inflazione | Nessun intervento diretto | Inflazione elevata |
2024 | 614,77 | +5,4% | Rivalutazione (5,4%) + Intervento straordinario (2,7%) | Aumento straordinario del 2,7% per pensioni basse | Non strutturale, destinato a riduzione progressiva dal 2025 |
2025 | 617,89 | +1% (stimato) | Rivalutazione del costo della vita (1%) + aumento 2,2% | Rivalutazione straordinaria ridotta al 2,2% per pensioni basse | Aumento minimo stimato (circa 3 euro) rispetto al 2024 |
Dal 2025, alle pensioni verrà applicata una rivalutazione progressiva: 1% fino a 1.800 euro, 0,90% per i successivi 1.200 euro e 0,75% sugli ultimi 600 euro, per un aumento massimo complessivo di 33,30 euro. Come riportato da investireoggi.it, tutti i trattamenti saranno coinvolti in questo meccanismo, incluse le pensioni più alte, superiori a 6.600 euro mensili, che beneficeranno di un aumento proporzionalmente maggiore.
Di seguito una panoramica degli aumenti previsti sulle pensioni con il nuovo sistema volto a tutelare il potere d'acquisto, mantenendo una crescita contenuta per importi più elevati:
Fascia di Importo Pensione | Percentuale di Aumento | Descrizione | Incremento Totale (€) |
Fino a 1.800 euro | 1% | Rivalutazione base | 18,00 |
Da 1.800 a 3.000 euro (1.200 euro) | 0,90% | Rivalutazione sulla seconda fascia | 10,80 |
Da 3.000 a 3.600 euro (600 euro) | 0,75% | Rivalutazione sull’ultima fascia | 4,50 |
Totale Rivalutazione | - | Incremento complessivo massimo | 33,30 |
Pensioni superiori a 6.600 euro (oltre 10 volte min.) | - | Beneficeranno di un incremento più elevato | - |
L’INPS riconosce per la pensione minima a 67 anni un importo pari all'assegno sociale, che per il 2024 ammonta a 534,41 euro mensili. In base agli interventi introdotti dall'ultima Legge di Bilancio, è sufficiente avere un trattamento pari a 1 volta l'assegno sociale per ottenere di diritto la pensione minima.
Ecco una panoramica dei punti principali riguardanti l'incremento delle pensioni minime e le previsioni per il 2025: