Nel 2025, il sostegno alla natalità prevede un bonus famiglia di 1.000 euro per ogni nato, adottato o affidato. Senza indugi, il governo italiano ha stanziato una dote finanziaria di 30 miliardi di euro per il fondo destinato alle nascite nel prossimo anno. Per supportare la natalità, si punta a un percorso semplificato che consenta l’erogazione immediata del contributo. Vediamo insieme in cosa consiste il nuovo bonus famiglia e come richiederlo.
A partire dal 1° gennaio 2025, verrà riconosciuto un contributo statale per ogni nuovo nato, adottato o affidato. Con questa misura, il governo Meloni ha perfezionato una delle iniziative introdotte da Silvio Berlusconi per incentivare la crescita demografica del Paese. Attraverso un’operazione semplice, si cerca di rallentare il calo della natalità in Italia.
Ulteriori dettagli sul bonus bebè del governo Meloni saranno disponibili all’entrata in vigore della misura. L’iniziativa, che supporta l’ingresso in famiglia di un nuovo membro nato, adottato o affidato, sarà compatibile e cumulabile con altre misure di sostegno al reddito per le famiglie.
Pertanto, chi usufruisce dell’Assegno di inclusione, dell’Assegno unico universale, della NASpI o di altri strumenti di sostegno al reddito potrà richiedere anche il bonus di 1.000 euro, se rispetta le condizioni normative previste.
Nel 2004, durante la conferenza sulla crescita demografica del Paese, Silvio Berlusconi introdusse un incentivo per incoraggiare le famiglie a fare figli, prevedendo un bonus di Stato per i secondi figli, pari a un milione di lire per ogni nuova nascita, adozione o affido. Attualmente, questo incentivo è stato integrato nell’Assegno unico universale per i figli a carico fino a 21 anni di età. Tuttavia, nella Manovra 2025 è previsto il ripristino di questo incentivo, rimodulato per il prossimo anno.
Pertanto, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, sarà riconosciuto un bonus famiglia da 1.000 euro per ogni figlio nato, adottato o affidato. È probabile che il beneficio economico non sia condizionato dalla soglia di reddito ISEE, con l’obiettivo di supportare famiglie con redditi non superiori a 40.000 euro.
Nel 2025 entrerà in vigore la nuova Carta per i nuovi nati, uno strumento di pagamento sotto forma di carta prepagata dallo Stato, che partirà con un contributo di 1.000 euro e che, si prevede, sarà seguito da ulteriori sostegni nel corso dell’anno.
Secondo diversi esperti, il meccanismo di funzionamento sarà simile a quello della Carta Dedicata a Te, permettendo l’erogazione automatica degli aiuti successivi senza necessità di nuove richieste.
Il nuovo bonus per i nuovi nati è pienamente compatibile con l’Assegno unico universale, che copre ogni figlio fino al compimento del 21° anno. Inoltre, il bonus sarà disponibile anche per le mamme lavoratrici che percepiscono l’esonero contributivo previdenziale pari a 3.000 euro annui per almeno due figli a carico.
Il bonus per le mamme lavoratrici con almeno tre figli nel 2024 (o due figli dal 2025) prevede l’aumento dello stipendio, a condizione che il rapporto di lavoro sia a tempo indeterminato. Questo incentivo, noto come bonus mamme, permette alle lavoratrici di ricevere la contribuzione a carico loro come netto in busta paga, mantenendo però la contribuzione previdenziale.
Per richiedere l’incentivo, basta comunicare al proprio datore di lavoro il numero dei figli e il loro codice fiscale. L’INPS ha predisposto una nuova applicazione, Utility esonero lavoratrici madri, per velocizzare l’erogazione del bonus tramite inserimento diretto dei dati nel portale INPS.
Per ulteriori dettagli, è possibile consultare la pagina dedicata al bonus mamme lavoratrici nel sito online dell’INPS.
A partire dal 1° gennaio 2025, sarà introdotto un bonus di 1.000 euro per ogni bambino nato, adottato o affidato. Il governo ha stanziato 30 miliardi di euro per sostenere la natalità in Italia.
I beneficiari riceveranno il bonus attraverso una nuova carta prepagata, con un importo iniziale di 1.000 euro, che potrà essere utilizzata per l’acquisto dei beni essenziali, ma anche per ricevere ulteriori sostegni economici nel corso dell’anno, senza necessità di nuove richieste.
Il bonus sarà cumulabile con altri aiuti economici, come l’Assegno unico universale, rendendo possibile l’accesso anche per le famiglie con redditi fino a 40.000 euro.