Uno degli eventi più significativi e attesi del 2024 ha preso vita al Lucca Comics & Games, la fiera del fumetto più famosa d'Italia. A scendere nell'arena trionfante tra i suoi fan increduli il 1 novembre 2024 è arrivato l'ex capitano della AS Roma, per molti ancora eterno, per tanti amatissimo: Francesco Totti.
Si è trasformato in uno vero e proprio gladiatore, vestito di tutto punto come uno di questi eroi dell'antica Roma. Si è preso cori, applausi, tanto affetto da parte del pubblico e ha guidato l'evento in occasione del lancio del film Il Gladiatore 2, in uscita il 14 novembre al cinema, distribuito da Eagle Pictures.
Ed è proprio in feste come questa che i personaggi sportivi si trasformano in personaggi tanto mitici: la figura del gladiatore, ambivalente, sfaccettata e lanciatissima nella cultura popolare, nasconde diverse accezioni e significati potenti.
Ormai rientra un po' nell'immaginario comune: Totti rappresenta molto la Capitale nella cultura popolare italiana. Ha giocato nella squadra AS Roma dal 1993 al 2017 ed è ricordato da tutti per essere un simbolo di lealtà, tenacia, dedizione per il team e per i tifosi.
Francesco Totti a 48 anni è ancora tanto legato a quel titolo di capitano che lo descrive come una figura tradizionale, attaccata alla sua città dal punto di vista soprattutto emotivo, con quel tono talvolta scanzonato, scherzoso, auto ironico, che lo rende una leggenda, un divo e uno sportivo acclamato quanto un gladiatore, riconosciuto e seguitissimo dal suo pubblico, adesso, come un tempo.
Il gladiatore è prima di tutto un simbolo culturale che ha preso piede completamente nell'immaginario pop moderno, a partire dai grandi colossal come Spartacus (1960) fino all'entrata a gamba tesa di Il Gladiatore del 2000 di Ridley Scott con Russell Crowe e Joaquin Phoenix, di cui ora attendiamo il sequel.
I film, i media, gli eventi popolari come il Lucca Comics, contribuiscono a rievocare il gladiatore come figura eroica e il fatto che stia tornando proprio il seguito del famoso film di Scott non poteva essere meglio simboleggiato dalla guida e il ritorno di Totti, alla parata, davanti al pubblico per rappresentare Roma. Una trovata pubblicitaria intelligente, oltreché vincente.
Alcuni potrebbero descriverla come una trovata trash, o come l'ennesimo cliché di Totti che è romano, fa il romano e viene pagato per questo: il ruolo storico per cui si trova sempre a fare pubblicità.
Presentata in questo modo è tutto così geniale da essere "niente di che". Nonostante questo, c'è un aspetto più interessante da analizzare: non è un caso che proprio i calciatori vengano paragonati ai gladiatori.
Se vogliamo parlare di queste figure storiche intese come star atletiche, in modo simile ai calciatori, anche loro erano celebrati e ammirati.
Quanto allo status di privilegio, invece, vivevano in modo totalmente diverso. Erano considerati a livello sociale come degli schiavi, venivano venduti, usati, sfruttati sessualmente esattamente come succede con le prostitute.
Anche se non godevano di diritti, erano allora e sono visti adesso, nella cultura popolare come grandi eroi.
Come per i calciatori di oggi, le donne li adoravano (in particolare le matrone) gli spettatori e puntavano tantissimi soldi su di loro (niente di più attuale!).
I latini stessi consideravano i gladiatori degli eroi. Cicerone, per esempio, parlava del gladiatore come modello per il saggio. Affermava che un uomo sapiente dovesse sopportare le prove con la stessa stoicità del gladiatore.
Questo dimostra che, per i romani antichi, il gladiatore era una figura profondamente ambivalente: da una parte coraggiosa e intrepida, rappresentava la virtus guerriera e aggressiva, la virtù maschile per eccellenza. Ma dall'altra, il gladiatore era anche uno schiavo, sottoposto al giudizio e agli ordini altrui. Il calciatore è uno schiavo del suo sport? Solo i tifosi e gli appassionati del settore potranno rispondere con arguzia alla domanda.
Noi rispondiamo più semplicemente alla domanda: perché paragonano Francesco Totti al gladiatore? Perché erano atleti e celebrità nel mondo antico. Avevano una reputazione ambivalente ed erano amati. Erano atleti ammirati e sostenuti, in un contesto che creava situazioni simili a quelle degli atleti moderni. I calciatori di oggi, con gli sponsor e tutto il business che gira attorno, ricordano un po’ le dinamiche dei giochi gladiatori. Anche per i campioni del mondo antico, lo spettacolo era condiviso dalla comunità in modo molto sentito, proprio come succede in tutto il mondo per il calcio.
Ma il fatto che Francesco Totti sia rimasto fedele alla Roma senza mai cambiare squadra è paragonabile alla figura del gladiatore? Questo no. Totti è stato preso a modello per questa parata più perché rappresenta un simbolo di Roma, essendo rimasto fedele alla squadra, che per l'indole di fedeltà dei gladiatori in quanto tale.
Al contrario, i campioni antichi dovevano si mostrare fedeltà all'imperatore, si, ma in fondo, erano schiavi e spesso venivano venduti, cambiavano bandiera.
E perciò, ancora una volta, è facile paragonare gladiatori a calciatori su questo aspetto: vengono comprati e venduti da una squadra all'altra. (Non è certo il caso di Francesco Totti!)
Adesso che si avvicina sempre di più l'uscita del Gladiatore 2, siamo sempre più curiosi di capire quali siano le differenze tra il protagonista del primo e del secondo film.